giovedì 24 novembre 2011

Pane al pane e vino al vino

IL LINGUAGGIO DEL POTERE

Un pensiero brevissimo, un po’ triste, ispirato da due esperienze mediatiche, televisive.


La prima è la partecipazione del neo ministro della salute Balduzzi a Otto e mezzo, Lilly Gruber. La seconda la conferenza stampa di Monti, Merkel e Sarkozy, oggi, alle quattordici, dopo il vertice europeo a tre.

Amoproust è rimasto sconcertato. Il neo ministro non ha detto praticamente nulla. Incalzato dalle domande della Gruber e di Pippo Franco, altro giornalista presente, ha dato una perfetta dimostrazione di politichese alla democristiana. 

Ha coniato il sostantivo “appropriatezza” (?) per definire una corretta azione riformatrice, ha dato dell’eccellenza alla sanità italiana, non ha negato l’esistenza di problemi, ma li ha minimizzati, ridotti a fenomeni fisiologici. Cosa intende fare, come intende muoversi? Dialogare, armonizzare, contemperare. Non ha parlato né di riduzione degli sprechi, né del problema della dismissione di piccoli ospedali (per cui esistono proteste altissime, in molte regioni d‘Italia) né di prospettive per l’importantissima prevenzione, né di come si intendono sostituire i medici che vanno in pensione, altro problema che sta generando liste di attesa stratosferiche, perché semplicemente non si sostituiscono. All’unica domanda concreta, sui ticket, ha risposto salomonicamente che si vedrà di aggiustarli tenendo conto dei carichi familiari. Bene. Ma in che misura?

Insomma o il ministro non ha ancora idea di che fare, o tutta la squadra ha ricevuto ordine di non esporsi (e allora non si vede perché accettare un’intervista televisiva) oppure siamo di fronte a un primo sconcertante fenomeno. Dal linguaggio sguaiato, becero e quasi pornografico dei bellimbusti di Berlusconi e Bossi, ma fin troppo chiaro (La Merkel? Una culona. Quelli di sinistra? Coglioni. Il Parlamento? Luogo di chiacchiere e perditempo. Ecc.ecc.) al linguaggio criptico ed esoterico degli esperti. Sarebbe quasi peggio.

La conferma, ahimè, si è avuta oggi pomeriggio alla conferenza stampa dei tre leader di cui si è detto. Parole, ringraziamenti, congratulazioni, promesse di accordo e di lavoro per l’euro, reciproco rispetto, ma quali provvedimenti, quali opzioni, che misure concrete? Si è capito solo una cosa, che non sono d’accordo sulle cose da fare, che i famosi eurobond per ora non si faranno, perché la Merkel non li vuole, che ciascuno farà i compiti  a casa.  Stop. Forse stasera, nei TG, esegeti importanti del pensiero politico ci illumineranno sui recessi oscuri, sui retro pensieri dei leader. Intanto si misurano gli spread e si esulta per 20 decimali in meno. Che idiozia!

Quindi, in quanto a linguaggio, non  ci siamo. Bene la sobrietà e la serietà, bene il controllo dei nervi, la compostezza, ma ci vuole anche trasparenza, chiarezza, concretezza.

Prof. Monti, se si va avanti così, la luna di miele con il paese finirà presto. Il popolo sovrano non è minchione e il Vangelo dice (lei è cattolico, lo sa) “sia il vostro parlare sì, sì e no,no”. Come a dire pane al pane e vino al vino.

Buon lavoro Professor Monti.

Amoproust  24 novembre 2011

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