domenica 28 ottobre 2012



Il manicomio


Impazza il manicomio della politica. Dopo gli scandali regionali quelli che non si vogliono dimettere, anche se sono inguaiati fino al collo.

E adesso anche chi, condannato per evasione fiscale (lasciando le sue impronte digitali), dichiarato dai giudici naturalmente incline a delinquere, dopo aver dichiarato di voler fare un passo indietro, com’era da aspettarsi, ne fa due in avanti. Si propone come guida del partito degli evasori fiscali e degli antieuropeisti e dei liberisti a oltranza. Evasori fiscali unitevi. Contro lo stato di polizia fiscale di Monti. Contro il possibile ritorno della sinistra liberticida.

Uno spettacolo indecente. Un teatro che andrebbe oscurato per pietà e pudore. Ma ce lo dobbiamo sorbire in nome della libertà d’informazione, che, intanto un Parlamento di inquisiti e di gaglioffi minaccia di oscurare con una legge bavaglio.

Si andrà a votare con il Porcellum. Questo vogliono i gaglioffi perché lui li metterà tutti nelle sue liste e torneranno a imperversare. La Lega (mio Dio!) plaude al rientro del Duce. Sarà un’altra storia di un’alleanza torbida e miserabile?

A sinistra imperversa il ciclone Matteo. Un ciclone perché è entrato a gamba tesa in una coalizione già di per sé difficile, scombinando i giochi. Non era il momento. Cose più urgenti premevano come cambiare la legge elettorale e presentare agli italiani un programma unitario di riforme e di salvaguardia (non solo dell’economia) ma del welfare e dei diritti e della giustizia vera.

In America se vince il superconservatore Romney, saranno tempi duri soprattutto per l’Europa. Perché perderemo il nostro miglior alleato sulla strada dell’Unione politica e della pace. Romney valuta l’Europa come un covo di pericolosi bolscevichi, un mondo da cui stare lontani in nome della crociata ultraortodossa del cristianesimo “armato” e del capitalismo peggiore.

Cosa augurarsi? Lo dobbiamo dire al di fuori dei denti.
Che vinca ovunque la ragione il buon senso (ma è possibile?). Da noi significa che prevalga  una buona alleanza tra riformatori e democratici liberali moderati. Faccio precedere le parole “democratici liberali” perché moderati da solo non significa un accidenti di niente. Che le forze della reazione e della corruzione endemica siano sconfitte dagli elettori.

Perché tocca ai cittadini onesti reagire, voler vivere in un paese normalizzato e veramente europeo. Mettiamoci tutti una mano sulla coscienza e puntiamo la barra nella giusta direzione. Altrimenti ci aspetta lo spettro della Grecia e, Dio non voglia, un altro ventennio di governi sciagurati.


Amoproust – 28 ottobre 2012

mercoledì 17 ottobre 2012



La nemesi e la rivincita


Si faranno le elezioni in Lombardia e si cambierà pagina. Una vittoria del centrodestra è quanto mai improbabile (a meno di un improvviso impazzimento del corpo elettorale) e il centro sinistra ha il dovere morale di candidare qualcuno che abbia l’autorevolezza e le palle per spazzare via definitivamente il sistema di potere e la trama corporativa tessuta per anni da Formigoni. Praticamente l’occupazione sistematica di tutti i gangli di potere nella Sanità soprattutto, ma ovunque. Sistema di potere che si chiama CL e Compagnia delle Opere. Gente che si fa il segno della croce prima di assaggiare cibo ma che poi, in nome di Cristo, sa ben fare gli affari suoi. Primari nominati solo per la loro appartenenza, che ora giustamente tremeranno. Direttori di ASL soggetti alle regole della Confraternita stile mafioso.

Si fa il nome di Ambrosoli, è un buon segno, anzi un sogno.

Infuria la polemica sulle candidature o meno dei “mostri sacri” del PD. Sinceramente non la capisco tutta questa polemica, innescata, si sa, dalla “rottamazione” di Renzi. Sarà perché sono vecchio, sarà perché sono affezionato al partito che seguo dalle origini e mi dispiace veder disprezzati e messi da parte coloro che lo hanno fondato. E poi quanti sono questi politici di lungo corso da rottamare? Dieci? Forse nemmeno. Su parecchie centinaia di posti in Parlamento. Senza l’intelligenza e la forza e la competenza di qualcuno di loro il PD sarebbe solo più povero, meno attrezzato, caro Renzi. Chi propone di uccidere i padri ha sempre qualche problema edipico irrisolto. Vuole almeno scoparsi la mamma, cioè in questo caso il potere.

Io tifo per D’Alema e la Finocchiaro e la Bindi e anche la Turco che, dato che non ha alcun charme femminile, molti disprezzano. Ma sono tutte persone (tre sono donne!) dalla lungimirante intelligenza politica, con un passato emerito e un contributo dato alle Istituzioni di grande spessore. Non buttiamoli/e via. Se non vorranno più stare in Parlamento (per loro scelta e non per “rottamazione”) diamo loro non un “contentino”, ma un incarico (non lo chiamo “posto”) di rilevante importanza. La Melandri ha deciso di andarsene per un suo impegno umanitario. Mi dispiace, contribuiva a tirare su il tono delle nostre rappresentanti al femminile. Qui non possiamo competere con le bellone e le maliarde del centro destra infilate da Berlusconi al Parlamento dietro chissà quale compenso (in natura? Di letto? Non si sa).

Mi hanno detto e ho visto in TV che Renzi fa la sua campagna con il camper senza le insegne del PD. Perché mai? Si vergogna del partito cui appartiene, si sente estraneo, pensa così di attirare più gente? Dico solo che è una misera stronzata, che lo squalifica da solo. Renzi ha buone qualità, non comprendo però certe sue trovate, certi argomenti capziosi, la storia della “rottamazione” e la polemica con D’Alema, innalzato a capro espiatorio della vecchia nomenclatura. Non voterò Renzi e farò di tutto per invitare coloro che andranno  a votare alle primarie perché scelgano Bersani. Non riesco a pensare  a un futuro del partito e della nazione con Renzi. Non riesco  a vedere Renzi primo ministro. Ragazzi, qui non stiamo scegliendo il segretario di un circolo o il direttore della sagra del pomodoro o della bocciofila. Qui stiamo scegliendo il futuro competitor del centro destra alla guida del Paese, alla rappresentanza dell’Italia in Europa e nel mondo. Matteo fai bene il sindaco di Firenze, tutti ti apprezzano, non puntare più in alto, la conosci la legge di Peter?

Te la richiamo:

Nel 1969 Laurence J. Peter pubblicò il saggio "The Peter principle". Il testo è imperniato su un enunciato che prende appunto il nome di "principio di Peter" altrimenti detto principio di incompetenza:
In una gerarchia ogni membro tende a raggiungere il proprio livello di incompetenza.
Quando, ad esempio, in un'azienda un impiegato si dimostra in grado di assolvere bene il suo compito, questi verrà promosso al livello immediatamente superiore, nel quale dovrà assolvere un compito differente e più difficile. Alla fine del processo, tale impiegato avrà raggiunto il proprio livello di incompetenza, ovvero la condizione in cui non è in grado di svolgere il compito assegnato e di conseguenza non ha più alcuna possibilità di essere promosso, ponendo fine alla propria carriera nell'organizzazione e rimanendo in una mansione imbarazzata.

Solo che in politica con l’incompetenza si fanno danni. Matteo, stai lì dove ti riesce bene e sei capace. Conviene a tutti, anche  a te.


Amoproust – 17 ottobre 2012

martedì 16 ottobre 2012



Ma vogliamo scherzare?


Il Celeste celeste non è più. O è rosso per la rabbia o è verde per la bile. Tentava il colpo il Celeste. Rimanere a galla ricattando il Consiglio intero (chissà forse quanti sanno…) o farsi rieleggere (come?). Ma gli è andata male: la Lega gli ha voltato le spalle e tutti gli altri si sono sfilati. Essere con lui è pericoloso. Un uomo vergognoso che passerà alla storia come re dell’ipocrisia più cancrenosa. L’Alighieri schiacciava (mi pare) gli ipocriti sotto una pesante cappa di piombo. Io mi accontento di vedere il Celeste chiudere i suoi giorni lontano dalla politica e dai luoghi del potere. Oppure qualcuno gli offrirà un premio di consolazione? Oppure coerentemente con la sua sbandierata fede religiosa si chiuderà in una trappa? Basta che sparisca e con lui tutta la sua genia.

Renzi invoca la rottamazione della vecchia nomenclatura del PD. Come se tutti fossero colpevoli di chissà quali delitti. Il ricambio generazionale è un progetto sano, la mattanza generazionale è un’inutile cattiveria. Io rottamatterei tutti quelli che si sono seduti in Parlamento e non hanno mai fatto un cazzo, che sono lì da 5 o 10 o, peggio, 20 anni (magari con una partecipazione molto modesta alla sedute, perché c’era lo studio di avvocato da portare avanti, no?) Non coloro che si sono dati da fare e hanno servito il Paese. Perché prendersela con D’Alema? D’Alema avrà i suoi difettucci, ma non è un ladro, non è un traditore corrotto, è stato un ottimo ministro degli Esteri – il migliore che l’Italia abbia mai avuto, quando è stato Primo Ministro e ha perso le regionali si è dimesso (fatto unico  nella storia recente del Paese). Se non fosse stato per l’inedia colpevole di Berlusconi sarebbe oggi incaricato per gli affari esteri dell’Unione al posto di quell’insulsa inglese.  Uno così è ancora utile alla Politica (con la P maiuscola) perché è competente, esperto e ci sa fare, oltre che essere una fine mente politica che Renzi manco se la sogna una testa così. Buono Renzino, buono.

Insomma l’equazione giovani=innovatori e capaci – anziani=da rottamare è una enorme stoltezza. Va bene solo per i demagoghi e coloro che scalpitano per assicurarsi un posto in prima fila (per quali meriti?). Non vale in assoluto. Abbiamo anziani con la “testa fina” (come dice Camilleri), capaci di innovazione e aperti al cambiamento giusto e necessario e abbiamo giovani conservatori, attaccati come piattole al potere e privi di intelligenza politica. Non metto certo Renzi tra questi perché qualità ne ha e gliele riconosco, ma se è intelligente, si dia una calmata.

Monti ha perso alcuni colpi con l’ultima legge di stabilità (ex finanziaria). Non capisco perché non la si chiami bilancio preventivo dello stato, così sarebbe chiaro a tutti. Bizantinismi. Sì perché è un prendere e dare senza senso, via un punto di Irpef qua, su un punto di IVA di là e poi, meno detrazioni e deduzioni, il che alla fine significa solo un’altra piccola mazzata. Il Governo è in stallo. Si sciacqua la bocca con la parola crescita, ma in effetti non sa che pesci pigliare per innescarla. Penso una cosa molto semplice: che Monti voglia passare alla storia come il risanatore dei conti e non voglia sporcare la sua immagine con qualcosa di rischioso.  Lascia ai politici il lavoro sporco e rischioso, tanto peggio di così non possono essere messi. Lui sta in panchina, ma mi sa che, se non osa nulla, non lo vorrà nessuno, nemmeno i suoi fan sperticati.

Blitz sulla legge elettorale (pro centro e pro destra): sì alle preferenze (si sa che sono la fonte delle clientele e della corruzione-voto di scambio – bisognerebbe subito segnare con una x o con un bersaglio chi le vuole) - no ai collegi che sono invece garanzia di maggior trasparenza e onestà. Sì al sistema proporzionale, no al maggioritario (almeno così sembra). Così dalle urne non verrà fuori un vincitore netto e i giochi si faranno dopo. Posizione ideale per i centristi che potranno scegliere destra o sinistra come tira il vento e, con una piccola percentuale di voti, potranno condizionare i governi. Il gioco che ha fatto di Craxi il dominus incontrastato della vita politica italiana negli anni 80 (preparando poi il terreno agli eredi del berlusconismo). Gli elettori dovrebbero scendere in piazza ed esigere di sapere prima quali coalizioni si presentino per governare e così scegliere. Ma siamo tutti spenti e rassegnati.

Un bimbo è stato maltrattato e strattonato per obbedire  a una ingiunzione del tribunale di Venezia. Una scena inguardabile. Tutti coloro che hanno partecipato a questa infame azione sono moralmente colpevoli, anche chi dice “ho obbedito”. Anche i soldati delle SS a Marzabotto a Sant’anna di Stazzema ubbidivano.  Diamo loro delle belle medaglie?

Amoproust – 16 ottobre 2012

giovedì 4 ottobre 2012

E ORA TOCCA A “LUI” 

Non mi piace augurare alla gente la galera, non mi piace accusare nessuno. Ma ci sono limiti oltre i quali si perde pazienza, tolleranza, sensibilità interiore. Scatta qualcosa “dentro” che ti fa inferocire, ti manda, come si dice, in bestia. Chiedo scusa fin d’ora. 

La bestia in me scatta quando penso al Celeste, il sublime impettito, baldanzoso, cattolicissimo Governatore della Lombardia. Già la parola Governatore mi inquieta. Sti padri eterni nessuno ha detto che abbiano un potere assoluto. Eppure si comportano come se questa fosse la loro condizione: missioni all’estero, trattati commerciali, ambizioni diplomatiche, naturalmente a spese dei cittadini. 

Il “lombardo” eccelle, perché, a sentir lui tutto è eccellente nella “Sua” Regione, la Sanità soprattutto, ma anche il lavoro, l’industria, l’imprenditoria e, naturalmente, aggiungiamo noi, le bustarelle tangentizie. Ma veniamo al perché della “rabbia”, della “bestia”. Perché il Roberto non è solo un mestatore e un corrotto probabilmente, ma un ipocrita conclamato. Ogni volta che si mostra in pubblico dichiara di essere assolutamente estraneo a qualsiasi oggetto penale, di avere la coscienza “pulita” perché, da buon cattolico, tutte le sere si fa l’esame di coscienza. Vacanze pagate da Daccò? Ma va! Ha condiviso le spese con degli amici! Come si fa tra buoni fratelli? Ricevute? Macché… tra amici mica si fanno ricevute!

Peccato che l’amico Daccò (condannato a dieci anni di galera, poveretto!) abbia più volte dichiarato il contrario. Peccato che quel Daccò trattava affari per gli ospedali San Raffaele e la fondazione Maugeri, che erano abbondantemente finanziati dalla regione e puntualmente! Il Celeste non sapeva nulla delle tangenti, Daccò era solo un amico generoso, nessun accordo, nessuna irregolarità, tutto pulito, a posto? Difficile a credersi. Lo deciderà la Magistratura, d’accordo! Ma intanto fa “rabbia” vedere in Tv questa faccia di bronzo che recita la tiritera del buon bambino innocente che si faceva vacanze da sogno su yacht miliardari e comprava ville in Sardegna, da cattolico penitente e casto! Ma che tenga fuori almeno la religione, Gesù Cristo e i Santi del Paradiso! Che li rispetti, per Dio! 

Tocca a lui, ora. Ne vedremo delle belle, ne sentiremo peggio dopo Er Batman, il sistema Sesto, i rimborsi trasferte piemontesi, le parentopoli romane ecc. ecc. Questa classe politica spudorata che speriamo venga presto spazzata via. 

Tocca a lui, lo si presagisce. Ma intanto, per pudore, si dimetta, lasci quella poltrona che, maneggiando come pochi, ha reso quasi eterna (quattro mandati!). Lasci quel palazzo principesco che si è costruito con i dané dei contribuenti, mentre i cittadini pagavano ticket ingiusti, mentre le lobbies dei Daccò e compagnia sghignazzavano. Lui andava con loro in vacanza ma non ne sapeva niente. 

Ipocrita, bugiardo o, in alternativa, stupido come un’oca. Scelga ciò che preferisce, Governatore. Ci contiamo! 

Amoproust, 4 ottobre 2012 – San Francesco (si rivolta nella tomba!).