Non capisco, non capisco, non mi adeguo…
Sono allibito.
Renzi ha promesso una riforma
radicale del Senato (abolizione del Senato elettivo, no al bicameralismo
perfetto) ma non ha, che io sappia definito le linee e i compiti del nuovo Senato
non elettivo. Tutto da studiare e mettere
a punto. Camera delle regioni, Senato delle autonomie, con quali
compiti? Sarebbe meglio saperlo presto.
Renzi vuole tutto questo per snellire
le procedure di approvazione delle leggi e risparmiare. Non ha torto se si
pensa alla tortuosità del percorso bicamerale e alle spese abnormi di due
camere. Fino a ieri tutti d'accordo, a cominciare dal Capo dello Stato.
Oggi però qualcuno si muove
contro. Dice di non essere d’accordo. Poteva scantarsi per tempo e non
aspettare la proposta in Parlamento. Ma noi in Italia amiamo i colpi di scena.
E Grasso si adegua. Vorrebbe ancora un Senato almeno in parte elettivo. Perché?
Quando questo qualcuno si chiama Grasso allora, beh, sull’attenti e sentiamo
cos’ha da dire. Ma ci sono altri che parlano di svolta autoritaria e di fine
della democrazia. Anche qui nomi grossi… Rodotà, Zagrebelsky, tutta Libertà e Giustizia…
gente dalle idee forti e sane.
Ma ahimè, si alleano con Grillo e compagnia, tutti uniti contro il cambiamento. A me questa roba non va giù! Grillo antiautoritario e
custode della Costituzione…? Lui, proprio lui, ma andiamo!
Dove sarebbe la svolta autoritaria?
Nel monocameralismo? Direi proprio di no, dopo anni che si chiacchiera contro
il bicameralismo perfetto. Nella legge elettorale approvata alla Camera? Non è
perfetta, ha molti buchi ma due grossi pregi: assicura un vincitore netto,
mette fine alle grandi intese (vivaddio!), assicura una buona governabilità e
una maggioranza per cinque anni. Svolta autoritaria? Sì, se a tutto questo
preferiamo gli immobilismi paralizzanti dei veti incrociati e alle decisioni
preferiamo le eterne discussioni infinite,
le nottate e le votazioni con cinquemilaseicentosessantasei emendamenti. Manca
la libertà di stampa in Italia? Non più di tutte le nazioni occidentali. Siamo
in una democrazia rappresentativa, vale il principio della maggioranza che non
deve impedire il dibattito, ma, vivaddio ancora, alla fine una decisione va
presa! E questa non può essere che la volontà della maggioranza. E ancora la
svolta autoritaria sarebbe la concessione di maggiori poteri al premier? Nulla
è deciso e tutto dipende da che cosa si tratta. Se è solo il potere di
sfiduciare un ministro e sostituirlo, poca cosa, mi sembra.
Ora le riforme costituzionali
vogliono uno schieramento più ampio possibile. Viene l’orticaria a pensare che – in questo schieramento – c’è
ancora l’eterno puzzone. Ma così va il mondo: a destra più puzzano e più se li
tengono cari. Ma allearsi con Grillo, dopo quello che ha detto e che ha fatto,
dopo la sua dichiarazione che lui “democratico” non è, no, mai!
Signori costituzionalisti a
oltranza, fatevi una ragione della necessità di certe riforme. Una bella donna
come la nostra Costituzione invecchia bene e in salute, ma, ogni tanto un po’
di restyling e di make up le fa anche bene.
Amoproust, 31 marzo 2014