Guardate questa immagine, questa mappa. E’ Genova, il quartiere di Genova dove è avvenuto il disastro. Quezzi.
Basta l’immagine per capire: Ben tre torrenti convergono verso un alveo coperto dalla cementificazione, alveo che sfocia poi direttamente sotto la via Fereggiano, come il suo sbocco naturale. E qui dove è saltato tutto.
E’ lecito domandarsi chi mai sia quel mostro di urbanista, quel pazzo di amministratore comunale che ha progettato e dato licenza per una soluzione così demenziale e foriera di disastri.
Finché in Italia si costruisce così e si occupa così il suolo infischiandosene delle leggi naturali che vogliono che i fiumi abbiano il loro corso e sfogo naturale, mi domando perché poi dobbiamo stracciarci le vesti e maledire la malasorte.
Questi sono disastri non solo annunciati, ma voluti e perseguiti dall’umana insipienza, dalla speculazione, dall’ipertrofia cementizia e dalla stupidità incompetente e superficiale.
Che paghino i responsabili se possibile e non i soliti contribuenti spremuti.
Amoproust, 5 novembre 2011
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