De burocrazia
Letteralmente dal francesce “bureau” e dal greco “cratìe” 1750 v.de Gournay
Ho esitato a lungo prima di scrivere questo
pezzo. Infine alcuni eventi recenti mi hanno convinto.
La tesi di fondo è: Ammazziamo la burocrazia
e lo Stato risorgerà. Starà sicuramente meglio. Staremo tutti meglio. Insomma è
una malattia mortale dello Stato, endemica
e pericolosa.
Le ragioni sono diverse: la burocrazia anzitutto
crea una barriera tra lo Stato, i suoi organi e i cittadini. Una barriera fatta
di pratiche, uffici, rinvii, numeri di protocollo, bolli. Esattamente l’effetto
opposto alla sua ragion d’essere, l’intermediazione con i cittadini. Gli uffici
si autoalimentano, si moltiplicano per partenogenesi, crescono come la gramigna
in un bel prato verde. Ecco: la gramigna, erba inutile e infestante. Questa è l’immagine
della burocrazia.
La burocrazia è un costo immane e, in gran
parte, inutile. Passa e trascrive carte, le ammucchia e, da quando c’è l’informatica,
il tutto è peggiorato. Almeno prima avevi a che fare con un primo essere umano
della catena, ora non più. C’è solo un indirizzo tra te e gli “uffici”. Questi
rispondono sempre (quando lo fanno) con un messaggio no reply, per cui sei fermo, bloccato, non sai più come andare
avanti. Aspetti.
La burocrazia invece non aspetta: detta
termini secchi, inderogabili: “la Signoria Vostra è pregata, entro trenta
giorni, a presentarsi ecc. ecc oppure a pagare tramite ecc.ecc.” Il cittadino è
sempre “Signoria Vostra” non “Francesco Franceschi” o “Donato Donati”. Eppure
la burocrazia di te sa tutto o pretende di sapere tutto.
La burocrazia crea la babele delle lingue.
Siete mai riusciti a leggere e a capire
una legge? Se non siete superlaureati in giurisprudenza e non possedete l’universo
mondo cartaceo delle leggi e delle sentenze passate, dalla nascita del Regno in
poi, scordatevelo. La legge, anche se vi tocca da vicino, riguarda proprio voi,
è inavvicinabile, parla arabo (magari!).
Innanzitutto rimanda. I rimandi o rinvii sono
la regola delle leggi. “come previsto dalla
legge n. tal del tali e come previsto dal decreto n. modificato dalla legge n.
in data… decreto poi tramutato in legge n. e così via…vista la legge n. 000 del
maggio 19.., modificata in legge 000,del luglio 20… tenuto conto delle sentenze
43.. e 65… della Corte…
Prima che il primo articolo appaia prevedete
almeno 20 rimandi, non conoscendo i quali, rischiate di fraintendere la legge,
interpretarla male, incorrere in errore. Meglio attendere che qualche giornalista
ve la spieghi il giorno dopo sul quotidiano, il che è un rischio perché anche
il giornalista è un uomo e spesso sbaglia, interpreta male, incorre in errori.
E allora, affidatevi al buon Dio, sperate nel buon senso (che la burocrazia non
possiede minimamente) e attendetevi la multa. Perché il minimo errore viene
sanzionato: non è permesso al cittadino sbagliare. L’ignoranza della legge non
è ammessa anche se i primi a non conoscerla sono i legislatori. Ci sono avvocati
e commercialisti che, però, guarda caso, costano un casino. Per proteggersi il
cittadino deve pagare e spesso due volte. Grazie alla burocrazia.
Le leggi, firmate dal Ministro e dal Presidente
della Repubblica non le scrivono i parlamentari (il cosiddetto potere
legislativo) ma gli scribacchini funzionari dei Ministeri che loro sì, conoscono
gli anfratti della legislazione e del diritto, Mentre infatti i Ministri
cambiano (e in Italia succede spesso) questi scaldapoltrone sono inamovibili,
guadagnano fior di stipendi e di loro apparentemente non si può fare a meno. Sono anonimi – nessuno sa i loro
nomi, tranne gli addetti ai lavori – sanno come si scrivono le leggi usando il
linguaggio della burocrazia – sanno come si rendono le cose chiare oscure e i concetti
semplici complicati. Proprio quello che ci vuole. Soprattutto per rafforzare il
loro ruolo e renderlo indispensabile e oneroso (stipendi). E poi per aiutare il
legislatore ad avere vie d’uscita. La legge chiara non può essere disapplicata.
La legge garbuglio sì, ha spazi ampi di interpretazione e vie di fuga.
L’impiegato allo sportello dove finalmente
approdi (ne hai visti almeno dieci diversi e tutti ti hanno detto di andare altrove)
sorride. E’ gentile ma ti spiega come qualmente, ai sensi dell’art. 3 della
nuova legge ecc.ecc. non hai diritto al rimborso nel quale speravi, perché ti
senti ingiustamente perseguitato. Obietti, ma non c’è nulla da fare…”Se vuole
può rivolgersi all’ufficio contenzioso, lo sportello 17 (guarda caso!).” La
fila è chilometrica. Rinunci. Duecento euro in meno non ti rendono più povero,
ma un cittadino di serie B sì.
Ogni nuovo governo promette semplificazione e
trasparenza. Calderoli, quand’era ministro proprio della semplificazione, fece
un bel rogo non si sa di che. Probabilmente di vecchie carte d’archivio che giacevano
in cantina. Fece la figura del buffone,
ma la fa di più ancora adesso promettendo di sommergere il Parlamento di
emendamenti (credo sulla legge per il Senato). Ogni parlamentare ha diritto ad
avere una sua copia di ogni emendamento, quindi immaginatevi lo spreco di carta
e il lavoro di fotocopiatrici (paghiamo noi). Non basterebbe che si andassero a
leggere gli emendamenti on line?
Credo che ogni cittadino di questa ridente
penisola infelice potrebbe raccontare almeno un episodio di ordinaria
persecuzione burocratica.
Io, per chiudere in bellezza riferisco solo
una comunicazione ricevuta da mia moglie, titolare di un impianto fotovoltaico,
ahimè aperto nel 2011. Ahimè perché grane molte, guadagni pochi, a buon avviso
di chi intendesse accingersi all’impresa.
Da:
sspnoreplay@gse.it [mailto:sspnoreplay@gse.it]
Inviato: martedì 28 luglio 2015 16:11
A: lucchinimario@alice.it
Oggetto: Informativa relativa alla Delibera 578/2013/R/eel e s.m.i.
"Regolazione dei Servizi di Connessione, Misura, Trasmissione, Distribuzione,
Dispacciamento e vendita nel caso di Sistemi Semplici di Produzione e
Consumo" - Comunicazione di Qualifica
Gentile Produttore,
La informiamo che con l'entrata in vigore delle disposizioni contenute nella
Delibera 578/2013/R/eel e s.m.i. "Regolazione dei Servizi di
Connessione, Misura, Trasmissione, Distribuzione, Dispacciamento e vendita nel
caso di Sistemi Semplici di Produzione e Consumo", il GSE ha proceduto
autonomamente a qualificare i sistemi efficienti di utenza esistenti (ASSPC) che
hanno usufruito nell'anno 2014 del Servizio di Scambio sul Posto, secondo
quanto definito ai paragrafi 3.1.1, 3.1.2, e 3.1.3 delle "Regole
Applicative per la presentazione della richiesta e il conseguimento della
qualifica di SEU e SEESEU per Sistemi entrati in esercizio entro il
31/12/2014" pubblicate sul sito del GSE.
Si rappresenta che il conseguimento della qualifica comporta condizioni
tariffarie agevolate sull'energia elettrica autoconsumata (ovvero prodotta e
consumata all'interno del Sistema).
A tal fine, con la
presente, il GSE Le comunica i seguenti codici identificativi relativi
alla qualifica in oggetto per l'anno 2014:
Ragione Sociale: DONATELLA CATERINA CACCIAPUOTI
CF: CCCDTL39T62F205A
PI:
Codice ASSPC: SSPC_E269222A
Codice controllo: WHXG95
Qualifica riconosciuta: SEESEU-B
Convenzione SSP: SSP00295664
Codice Censimp: IM_0439411
Codice POD: IT001E06987353
Potenza Impianto (kW): 6
Si rammenta che, per gli anni successivi al 2014, ai sensi della Delibera
578/2013/R/eel e s.m.i., qualora il sistema continui a usufruire del Servizio
di Scambio sul Posto, il GSE qualifica automaticamente tale configurazione come
SSP -A o SSP -B.
In caso di inesattezze nei
dati sopra riportati, Le chiediamo di informare il GSE tramite Contact Center
chiamando il numero Verde 800.16.16.16 (da telefoni fissi) oppure 199.20.60.20
(da telefoni cellulari) o scrivendo una mail a scambiosulposto@cc.gse.it.
Distinti saluti
GSE
Divisione Operativa
Bello
eh? Istruttivo.
Ho scritto all’indirizzo segnato. Ho ricevuto un numero di ticket
Da: contactcenter@cc.gse.it
[mailto:contactcenter@cc.gse.it]
Inviato: venerdì 14 agosto 2015 18:53
A: lucchinimario@alice.it
Oggetto: Il ticket #cc:6000856# è stato preso in carico
Gentile Cliente, le confermiamo che la sua richiesta
è stata presa in carico e che sarà nostra cura fornirle un riscontro in merito.
Le segnaliamo che questo messaggio è stato inviato da una casella NoReply, non
presidiata, pertanto la invitiamo a non usarla per eventuali comunicazioni.
Distinti saluti
Faccio una proposta che spero ottenga
consenso:
Aboliamo
tout court la burocrazia. Facciamo tabula rasa. Licenziamo tutti dal primo
dirigente all’ultimo impiegato. Non succede nulla. La macchina cammina da sé.
Poi a poco a poco si ricostruiscano gli uffici con l’unico criterio dell’utile
e del funzionale. Ripeschiamo pure i dirigenti e gli impiegati corretti e
capaci. Si metta qualcuno con la testa sulle spalle a dirigere l’operazione,
uno come Fabrizio Barca p.e., a impiantare la nuova macchina dello Stato. Mi
scusi Barca se lo cito ma lo ritengo uno dei pochi che conosco in grado di condurre l’operazione.
Restaurarla
è impossibile. Ricostruirla con criteri innovativi sì, mafie permettendo (e
quando dico mafie non mi riferisco a quelle classiche siciliane, calabresi ecc.
ma alle mafie politico parlamentari).
Amoproust giorno di ferragosto 2015