Ma chi ha vinto?
Eccoci qui a commentare un esito
di un voto sgangherato e quasi del tutto
privo di prospettive reali.
Formalmente - con i numeri - la coalizione di CS ha vinto le
elezioni. Ma nessuno può esultare. Mancano i numeri e la possibilità di
governare. Anche perché la coalizione di CS ha perso, dal 2008, più del 25% dei
voti
Anche il centro destra, per
quanto dica di aver recuperato, ha perso il 40% dei voti dal 2008. Se non è
sconfitta questa poco ci manca. Farebbe bene
Berlusconi (ma lui forse non può accettare di perdere) a riflettere. Se non lui
i suoi sodali.
Monti ha fatto “flop” due volte: si è ridotto al lumicino e ha perso l’occasione di rimanere una
risorsa per l’Italia del dopo voto. Si è bruciato definitivamente. E ha portato
a morte Fini e Casini. Poco male. Ha dato retta
a un guru cretino e irresponsabile. Ben gli sta. Gli era stato detto:
non scendere in campo. Lui saliva. Ed è caduto.
Noi, del PD, abbiamo le nostre
responsabilità: una campagna un po’ grigia (quei cartelloni) - Bersani incerto
(tutti quei “un po’ di” – all’inseguimento di
Berlusconi scatenato - andava lasciato perdere) - poche piazze (e
l’errore di aver lasciato la nostra
piazza a Grillo) - certo non promesse impossibili ma un po’ di speranza no?
Insomma abbiamo un po’ balbettato. E il Monte dei Paschi, il suo scandalo ci ha
immobilizzati. Non abbiamo saputo dire nulla se non quell’insulso “vi
sbraneremo”… Era meglio dire chiaro e tondo come stavano le cose. Forse non lo
sapevamo neppure. No, i militanti, noi non ne sapevamo nulla. Forse dovremmo
chiudere o commissionare Siena. Ma la
gente non ci ha perdonato. Amo Bersani, è un grande. Ma ha in parte sbagliato.
Ha vinto Grillo (primo partito in
Italia) perché ha intercettato - anche un po’ irresponsabilmente - la protesta
e la stanchezza della gente che ha accomunato tutti i politici nella casta
corrotta e incapace. I grillini che
entrano in Parlamento sembrano però persone per lo più giovani, lucide,
determinate a realizzare un programma di cambiamento. Ma non hanno alcuna
preparazione istituzionale. Un esempio preclaro. Continuano a dire: approveremo
le cose che ci vanno bene. Ma prima, per fare leggi, bisogna dare la fiducia a
un governo, se no non si fa un passo in avanti. Loro non intendono dare la
fiducia a nessuno. E allora? Quei “bravi ragazzi” ne capiscono poco di istituzioni.
Cresceranno, capiranno in Parlamento? Ma non c’è tempo da perdere.
Ora quali prospettive?
Azzardo due ipotesi. Io non vedo
altra soluzione se non un tentativo di collaborazione centro sinistra - grillini. Se la
loro compagine, come sembra intenzionata
a fare, rifiuterà, se ne assumerà la responsabilità di fronte al paese.
Prima ipotesi: un governo
politico/tecnico di giovani: pochi ministri determinati. Un programma di
quattro punti: legge elettorale nuova (collegi uninominali a doppio turno?
Proporzionale secco con preferenze? Io preferisco la prima ipotesi.) - legge
anticorruzione - legge sul conflitto di interessi - legge per la riforma
carceraria – tre/quattro disposizioni chiare per rilanciare l’economia. Poi si
torna a votare.
Seconda ipotesi (quanto mai
aleatoria): un governo di collaborazione tra tutte le forze autenticamente
riformiste. No al centro destra di Berlusconi
così com’é congegnato. Non per discriminazione, ma perché è responsabile
di aver portato il paese al disastro e perché, ostentatamente, non vuole le
leggi di “legalità” e di normalizzazione. Sì a tutti gli altri che ci stanno.
Per fare cose chiare utili al paese. Su cui non si può essere non d’accordo. Ma
credo che l’ipotesi non regga.
L’elezione del capo dello stato
incombe. Un primo banco di prova per i grillini. Come si comporteranno? E noi
siamo arrivati a questo appuntamento senza una chiara ipotesi di lavoro. Come
quasi sempre.
Escludo ogni ipotesi governo di grosse koalition. Non
è auspicabile che parti politiche che si sono “insultate” fino a ieri, si sono
scannate, oggi governino insieme. Sarebbe la paralisi, i veti incrociati. Se
sciaguratamente Grillo (che nega l’esistenza di una destra e di una sinistra) trovasse un accordo con la destra non riuscirà
a governare per il blocco della Camera.
Se, nel futuro, il M5S crescerà
qualitativamente, politicamente potrebbe essere un buon alleato sul piano delle
cose fattibili. Ma dovrebbe liquidare il suo megafono… o Grillo dovrebbe cambiare. Non puoi far parte
della classe dirigente del paese gridando che è sporca, malata e che deve
morire. La normalizzazione del M5S consiste non nella perdita di entusiasmo e slancio
creativo, ma nell’accettazione delle regole del gioco parlamentare. Governare,
essere nella maggioranza senza avere ministeri è tenere tutti sulla corda e
soprattutto è non accettare di avere delle responsabilità. Stare a guardare senza sporcarsi le mani. Comodo
ma, Grillo, molto poco etico. Non metterti a urlare, così è.
Un detto finale: “Il sonno della ragione genera mostri” (Goya)
Anche se gli elettori (non tutti)
hanno votato con la pancia, ora bisogna recuperare la ragione, dei numeri,
delle cose da fare, delle urgenze, delle priorità.
Se così non fosse, Italia addio!
Amoproust, 27 febbraio 2013