mercoledì 19 ottobre 2011

DIO CI LIBERI


DIO CI LIBERI

L’han detto anche i cardinali e i vescovoni della Chiesa cattolica: in Italia c’è qualcosa che ci ammorba , un’aria pestifera, puzzolente. Bisogna liberarsene. E io penso che i vescovoni preghino Dio, in cui, speriamo, credono, perché ci liberi da tutto questo.

Dio sarà pure Onnipotente ma le preghiere non servono se non ci mettiamo noi la buona volontà. Dio non interviene a limitare e piegare la libertà degli uomini. Altrimenti perché avrebbe dato loro il libero arbitrio? Li lascia fare e che vinca il migliore, magari.  Peccato che spesso vince il peggiore, sostenuto dai suoi sgherri e servi e parassiti sodali. E’ questo il caso del  Presidente del Consiglio attuale (non mi va di dire come suole “nostro” perché non lo sento mio per niente e perché il suo gradimento è ai minimi livelli storici). Il potente miliardario, che dispone di mezzi inesauribili – se spende un milione, la sera lo ha già riguadagnato con gli interessi -   si è creato attorno una congrega di yes man al soldo, ripagati con prebende, poltrone e riconoscimenti. L’ultimo caso è quello dei sottosegretari nominati dopo la fiducina del 14 ottobre, mezze calzette premiate per la loro “infedeltà” per mezzo della quale hanno sostenuto la vita asfittica di questo governicchio moribondo.

Ma non parliamo solo di questi. Esiste una categoria di persone, diffusa fra i sudditi del Principe, ma presente soprattutto nella cerchia ristretta dei ministri e dei fedelissimi al capo, che  approfittano di ogni occasione di parola, in TV soprattutto, per sottacere le responsabilità attuali del Governo e richiamare quelle che secondo loro sono gli errori, le sbandate, i peccati gravi, storici della sinistra. I giovani manifestano e in piazza ci sono violenze? colpa della mancata educazione data loro dalla sinistra..  la scuola è infiltrata da malefici professori che si ispirano alla sinistra…  la colpa dei mali d’Italia è la ideologizzazione della sinistra…  manca poco che alla sinistra venga addebitato il terremoto dell’Aquila o, meglio ancora,  il clima impazzito.  Non  parliamo poi delle colpe addebitate al governo Prodi, debole per sua intrinseca composizione e litigiosità, ma che, dati alla mano, in soli due anni ha invertito il trend del debito pubblico, ha riportato la lotta all’evasione a risultati decenti  e ha iniziato alcune liberalizzazioni che oggi tutti invocano, dopo averle cancellate con un colpo di spugna. Dicono costoro : “Prodi governo delle tasse” e si dimenticano che mai come oggi è stata alta la pressione fiscale, nonostante i tre anni e più di Governo di Centro destra e le promesse mirabili del Cavaliere. “meno tasse a tutti!”

Personaggi inverecondi che si chiamano di volta in volta Sacconi (il più patetico di tutti), Lupi, Cicchitto, La Russa, Bernini  e così via. Occultano la verità dell’infamia di questo Governo e della destra per menare colpi a man bassa sull’avversario politico. Tanto c’è l’informazione minzoliniana, vergognosa e offensiva del buon giornalismo,  che li difende e li sostiene, anzi  diffonde il verbo dalla rete ammiraglia della RAI.

Costoro poi, se si diffondono le telefonate intervenute tra il Cavaliere e quel poco di buono, faccendiere e millantatore farabutto, di Lavitola, gridano allo scandalo, “…la privacy violata, al telefono ci si sfoga, si dicono battute e sciocchezze”. Peccato che le sciocchezze siano progetti eversivi, velleitari e impossibili quanto si vuole, ma eversivi, il che la dice lunga sul vero animo del soggetto. Ma i cittadini devono invece sapere che, mentre il paese soffre e la crisi impazza, il Capo del Governo perde il suo tempo a colloquiare con personaggi oscuri, di nessuna rilevanza istituzionale, anzi di pessima stampa e statura morale. E colloquia perché costoro sono i canali dei suoi oscuri traffici trasgressivi. 

I cittadini devono sapere perché l’informazione ufficiale è deviata e parziale e falsa.  Amoproust si augura solo che tutti costoro, servi e parassiti, affondino con lui, spariscano una volta per sempre dalla vita politica che stanno ammorbando, spariscano non per mano di Dio, ma ad opera dei cittadini, del loro voto e delle loro scelte.

Amoproust, 19 ottobre 2011

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