Avventura
metropolitana (ossia follia di ordinaria burocrazia)
Donatella soffre di disturbi della
memoria. Il medico curante dice : “Qui ci vuole uno specialista. E’ meglio che
vada a Milano”. Così mi rivolgo
all’istituto Besta che mi dà un appuntamento abbastanza veloce. Si fa per dire: quattro mesi.
La neurologa, gentilissima e
competente ma con un cartellino al petto che dice co.co.co. (una professionista!), dopo vari esami di
cui preferisco non parlare (due mesi di tempo e 200 euro di ticket) mi dice:
“Ci sono dei farmaci che possono aiutare. Glieli segno così il suo medico
curante glieli prescrive”.
Ma, per questi medicinali, occorre
un cuore perfetto. Quindi visita cardiologica. Mi rivolgo alla ASL del luogo: 4
mesi. No, dico. Mi rivolgo a una struttura privata convenzionata: 15 giorni. Il
cardiologo visita, fa l’ECG e dice: “Ci sono dei segni che non mi convincono. Sembra che ci sia stato un infarto, ma è una
piccola probabilità. Serve un’ecocardio.
Prenoti qui e venga”. Prenoto
(intanto paura e sospetti) e dopo quindici giorni l’ecocardio. Stesso
ambulatorio e stessi medici. Ma non potevano farlo subito?
Siamo contenti perché non c’è nulla
di importante. Cuore perfetto.
Torniamo dalla neurologa di Milano
che gentilmente ci dà un appuntamento fuori CUP, altrimenti ci vogliono i 4
mesi. “Bene – dice la dottoressa – le faccio il piano terapeutico perché per
questi medicinali ci vuole il piano terapeutico”. Un foglio con i dati
anagrafici della paziente, il medicinale prescritto e il tempo di prescrizione
(30 giorni). Non altro.
Bene, con il piano terapeutico torniamo dal medico
curante che fa la ricetta. Rossa, perché per questi farmaci ci vuole la ricetta
rossa (quella bianca non basta). La farmacista osserva la ricetta e dice:
“Gliela procuro”. “Perché, non l’ha in negozio?” “No questo tipo di farmaci li
consegna direttamente la ASL. Torni domani.”
Finalmente riesco ad avere il
farmaco. Chiedo alla farmacista: “Perché tutta questa manfrina? E’ un farmaco
costoso?” “No - è la risposta. 16 euro”.
Perdirindina.
Ho speso per ticket delle varie
visite ed esami più di 100 euro per avere un farmaco che ne costa 16?
Questa è la burocrazia della
sanità in Italia. Non ammalatevi e se vi
ammalate… beh vi auguro una felice cura e incrociate le dita.
Amoproust 22 novembre 2016
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