La morte della lotta all’evasione
Non c’è forza politica di sinistra, da quando ho smesso
di succhiare il latte di mia madre che non prometta lotta all’evasione. È chiaro:
in campagna elettorale la promessa serve ad avere i voti dei poveracci che
pagano, con la ritenuta alla fonte, fino all’ultimo cent mentre vedono attorno a
sé padroni che dichiarano meno dei loro operai e nullatenenti che girano in
Maserati ghibli. Ma, conquistato il governo la ruota gira. Ci si allea con il
centro destra e questo chiede di mollare la presa sugli evasori perché questi
sono i loro elettori. Cerchio chiuso.
Così l’Agenzia delle entrate sforna
ogni anno le sue patetiche incredibili statistiche dove chi guadagna e dichiara
più di 50.000 euro sono quattro gatti. Ogni tanto la Guardia di Finanza scova evasori totali ma quanti soldi si riesca poi
a spremere da 'sta gentaccia rimane un mistero. Sembra che non gli importi un
fico secco, continuano la vita di prima e con un buon pool di avvocati
azzeccagarbugli riescono a patteggiare multe miti. Galan, la cui villa è stata
sequestrata per l’affaire Mose, invece di lasciarla allo stato come avrebbe
dovuto, ne ha rimosso persino i cessi e
le finestrature.
La Consulta ci mette del suo contestando la nomina di
funzionari dell’Agenzia e imponendo un concorso. La maggior parte fuggono a far
da consulenti alle aziende private (non si può richiedere eroismi a chi si vede
lo stipendio dimezzato senza alcuna ragione).
La Orlandi si strappa i capelli:
le avevano promesso appoggio, le stanno smantellando la struttura. Contante in
nero, affitti in nero, affari colossali in nero con la benedizione di Angelino
Alfano e del prode Padoan che, per non sconquassare il governo cambia idea di
anno in anno. Chapeau!
Con il governo dominato dalla mafia/massoneria
fiorentina l’evasione continuerà indisturbata.
Si faranno i controlli sugli scontrini
messi in detrazione dai pensionati per la salute e si eccepiranno infrazioni. Si
spulceranno le spese dei poveri diavoli con un negozio di ortofrutta e i grandi
affaristi di stato continueranno il loro balletto corruttivo.
La corruzione è dentro lo Stato e
si mettono in atto tutte le manovre possibili per non contrastarla efficacemente.
Vedi l’Anas e il suo scandalo. Che l’Anas fosse una fogna di corruzione lo
sapevano tutti. Perché scandalizzarsi ora?
Dimostratemi il contrario e mi
metterò in ginocchio a chiedere perdono.
Amoproust, 25 ottobre 2015
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