martedì 20 ottobre 2015

Erri assolto



Erri De Luca assolto


Sono assolutamente soddisfatto.  La libertà di parola e di espressione è un pilastro della democrazia e della nostra Costituzione e va salvaguardata.


Detto  questo è lecito da parte nostra (proprio in seguito e per rispetto del principio sovra enunciato) prendere le distanze da quanto predicato da De Luca. Perché la sua è stata una vera  e propria predicazione, non la semplice esposizione di un’opinione.


Invitare a sabotare la TAV è qualcosa di più, rispetto all’opinione che la TAV è una scelta sbagliata e inopportuna. Una cavolata. Pensiero che Amoproust condivide: la TAV è un’opera costosa  e inutile, non serve a rilanciare i trasporti via ferro e si poteva assolutamente trovare una soluzione più economica ammodernando e adeguando ai treni “alta velocità” il vecchio tracciato. Una galleria di più di 50 chilometri comporta rischi e  misure per la sicurezza ad elevato costo e permette di risparmiare sul tempo del percorso Torino-Lione non più di 60 minuti. Siamo così affamati di tempo da spendere miliardi per 60 minuti? Quello stesso manager che viaggiando da Lione a Torino, quei sessanta minuti li perderà in chiacchiere e amenità, mentre il costo per la collettività è stratosferico. D’altro canto la linea che dovrebbe proseguire poi fino a Kiev (chi aveva previsto la guerra russo ucraina?) si ferma  a Milano. I cantieri dal capoluogo lombardo a Venezia - Trieste e  così via sono ancora in mente Dei.


C’è da ridere per tutto questo. Un’opera grandiosa resta tale solo perché raggiunge un primato, ma peccato che non esistano gare al mondo tra chi sperpera di più in opere di dubbia utilità.


E allora perché ci dissociamo da De Luca e dal movimento no TAV? Perché è lecito dire di no, urlare il proprio disaccordo ma non è lecito sabotare (aumentando i costi) un’opera decisa da un Parlamento sovrano e finanziata da una commissione europea. Che possono sbagliare, e qui sinceramente hanno sbagliato, ma agiscono sulla base di un mandato popolare.


Se il verbo di De Luca fosse valido allora i cittadini sarebbero autorizzati a sabotare, a manomettere le centinaia di opere pubbliche sbagliate con sperpero di denaro pubblico. Ma non è così.  Manifestare il dissenso è una cosa, agire con picconi e mazze e chiavi inglesi per manomettere un’altra.


Il popolo ha in mano un’arma sola e potente: il dissenso politico e il voto. Usiamolo bene per mandare  a casa gli idioti e i corrotti e inviare a fare le leggi persone competenti ed oneste.


Altrimenti, se questa strada non è possibile non ci rimane che la rivoluzione: ma, dopo i cicli perversi e anomali di tante rivoluzioni chi si fida più? No, meglio la democrazia usata come si deve.



Amoproust, 20 ottobre 2015

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