Le amministrative di primavera
Non spaventatevi. Non intendo
annoiarvi con un altro pensierino dopo quello di ieri. La riflessione odierna è
solo il seguito e sarà breve.
A primavera grandi città come
Roma (scontate dopo la vicenda Marino), Milano, Torino, Napoli e così via. Il
centro sinistra rischia di perderle tutte se non aggiusta il tiro come ha già
perso Venezia (e il nuovo sindaco fa paura con le sue stravaganze in una città
delicata come Venezia). Perché? Perché non ci sono candidati eccellenti da
proporre e quelli possibili sono invisi a Renzi. Se Renzi non cambia registro
rischia grosso. La perdita di 4 città importanti non può che significare elezioni
anticipate.
A Roma c’è un solo nome che può
vincere e affermarsi: Fabrizio Barca. Ma non è certo un fan di Renzi e quindi
il suo nome non si fa. Ha fatto le pulci al partito e scoperchiato i sepolcri.
E’ un esperto di politica territoriale. A Milano la decisione di Pisapia di
ritirarsi apre un buco grosso come una casa. Difficile trovare un uomo del suo
calibro per gestire il dopo Expo e la prospettiva leghista è solo un incubo. Napoli è tutto un enigma. De Magistris
ha fatto bene o male? Nessuno sa dirlo. Sta di fatto che i problemi della città
sono ancora tutti lì e la camorra, se presenta un suo uomo o un suo collaterale,
vince a man bassa. E’ infatti il primo
datore di lavoro della città. Torino si può salvare. Ma Milano, Roma e Napoli in mano di
oppositori del governo significa la fine di Renzi.
Lo sa l’ometto gagliardo e
Rodomonte?
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