Perché stare ancora nel PD?
Impazza la corruzione e si moltiplicano
gli arresti. Gentiluomini con i guanti bianchi in galera. Si sono sporcate le
mani nonostante i guanti. Il soldo è il fulcro di ogni movimento, di ogni
progetto, di ogni opera piccola o grande che sia. Questa malattia sembra
inguaribile, endemica, quasi genetica nella nostra classe politica.
Eppure c’è un ometto, un quarantenne
gagliardo e ottimista che a questo fondo
pestilenziale non pensa affatto. Non lo vede o non lo vuol vedere. L’Italia
cresce, sfonda, ce la farà. Grazie alle sue riforme, sottolineiamo le “sue”
perché se no si offende. Non c’è nessun altro che è in grado di riformare,
cambiare verso, mettere in riga, affrontare il futuro. Lui. Tutt’al più ci
possono essere dei comprimari, degli esecutori, giovani e belle se sono donne,
un po’ intellettualoidi se sono uomini. Non guasta.
L’epoca che viviamo sarà l’epoca renziana
come c’è stata l’era giolittiana, il ventennio mussoliniano, l’età craxiana, il
Caf (chi se lo ricorda più?). Epoche dominate da uno o da pochi, epoche in cui
il popolo sovrano ha solo subito, non è mai stato né sovrano né partecipe.
Le famose riforme vanno in questa
direzione.
Un capo, unico. Dei prescelti
nominati da lui, che i cittadini elettori dovranno solo confermare. La
democrazia del “put” come si direbbe in gergo. Cioè il tradimento della
democrazia, il suo svilimento a commedia, a farsa, come avviene sempre in tutti
i regimi autoritari. Solo che in Corea del Nord o in (quale stato dittatoriale
riconosciuto tale esiste oggi al mondo?) le cose sono chiare. Partito unico, voto
unico. Inutile.
Da noi le cose sono più complesse,
false e ipocrite. Ci sono i partiti ma sono svuotati dalla loro polpa vitale,
gli iscritti. Contano solo i leader che decidono tutto. Nel PD (il cui nome
dovrebbe garantire la democrazia interna) la vita della base è ridotta all’organizzazione
delle feste dell’Unità, non si parla più di politica (cos’è mai?), il dissenso
è un’anomalia da condannare. Esiste solo il diktat del capo. Se ti opponi sei
un gufo, un retrogrado, uno iettatore. Le cose non vanno bene ma bisogna
sprizzare entusiasmo, fiducia, eia eia alalà! Quando un partito è ridotto così,
a uno strumento puro di consenso obbligato e di applausi, la democrazia è
morta.
Sarebbe ora di dire apertamente che
il PD ha tradito la sua mission. Che Renzi ha fatto un vero e proprio colpo di
partito servendosi di primarie fasulle aperte a cani e porci, costruendo una segreteria
e una direzione su sua misura e licenziando Letta con il consenso del complice
Napolitano (in buona fede, forse, ma non importa un fico secco). Nessuna vera
elezione ha mai siglato la sua legittimità a dirigere il Governo, se non delle
europee, il cui fine non era proprio quello.
Ora fondare la riforma costituzionale
su un Parlamento fatto da nominati e con maggioranze risicate mi sembra una
follia. Il Senato è un Senato da burletta: non conta nulla e forse proprio per
questo non è un gran danno. Ma si sta cambiando il volto del lavoro, della
scuola, della convivenza civile con un governo e un Parlamento ballerino la cui
legittimità è tutta da verificare.
Centinaia di cosiddetti rappresentanti del
popolo hanno cambiato casacca per convenienza e un filibustiere della politica,
un uomo rotto a tutto sta facendo da taxi tra la destra e Renzi. Saremo
governati dalla mafia massoneria fiorentina. Chapeau! Si attacca il sindacato e si amoreggia con la Confidustria, si fanno manovre da destra repubblicana. Governo di sinistra?
E’ il momento per insorgere dentro
il PD e dire di no a un’involuzione del
genere che è tutt’altro che il vento del cambiamento e del rinnovamento. E’ il
trionfo del trasformismo e della più bieca commistione politica, del tradimento
dei valori e della vocazione per cui siamo nati.
E se Renzi dice ”se non ti va te ne
puoi andare” io rispondo “no, te ne vai tu con tutta la tua corte di
bellone e di guitti – quello che tu stai
costruendo non è il Pd, è altra ignobile cosa”.
Perderò, ne sono certo, ma con la
testa alta e l’animo pulito, in pace.
Amoproust, 17 ottobre 2015
Nessun commento:
Posta un commento