mercoledì 27 febbraio 2013

Ma chi ha vinto?



Ma chi ha vinto?

Eccoci qui a commentare un esito di un  voto sgangherato e quasi del tutto privo di prospettive reali.


Formalmente - con i  numeri - la coalizione di CS ha vinto le elezioni. Ma nessuno può esultare. Mancano i numeri e la possibilità di governare. Anche perché la coalizione di CS ha perso, dal 2008, più del 25% dei voti


Anche il centro destra, per quanto dica di aver recuperato, ha perso il 40% dei voti dal 2008. Se non è sconfitta questa poco ci manca.  Farebbe bene Berlusconi (ma lui forse non può accettare di perdere) a riflettere. Se non lui i suoi sodali.


Monti ha  fatto “flop” due volte:  si è ridotto al lumicino  e ha perso l’occasione di rimanere una risorsa per l’Italia del dopo voto. Si è bruciato definitivamente. E ha portato a morte Fini e Casini. Poco male. Ha dato retta  a un guru cretino e irresponsabile. Ben gli sta. Gli era stato detto: non scendere in campo. Lui saliva. Ed è caduto.


Noi, del PD, abbiamo le nostre responsabilità: una campagna un po’ grigia (quei cartelloni) - Bersani incerto (tutti quei “un po’ di” – all’inseguimento di  Berlusconi scatenato - andava lasciato perdere) - poche piazze (e l’errore di aver lasciato la nostra piazza a Grillo) - certo non promesse impossibili ma un po’ di speranza no? Insomma abbiamo un po’ balbettato. E il Monte dei Paschi, il suo scandalo ci ha immobilizzati. Non abbiamo saputo dire nulla se non quell’insulso “vi sbraneremo”… Era meglio dire chiaro e tondo come stavano le cose. Forse non lo sapevamo neppure. No, i militanti, noi non ne sapevamo nulla. Forse dovremmo chiudere o commissionare Siena.  Ma la gente non ci ha perdonato. Amo Bersani, è un grande. Ma ha in parte sbagliato.


Ha vinto Grillo (primo partito in Italia) perché ha intercettato - anche un po’ irresponsabilmente - la protesta e la stanchezza della gente che ha accomunato tutti i politici nella casta corrotta e incapace.  I grillini che entrano in Parlamento sembrano però persone per lo più giovani, lucide, determinate a realizzare un programma di cambiamento. Ma non hanno alcuna preparazione istituzionale. Un esempio preclaro. Continuano a dire: approveremo le cose che ci vanno bene. Ma prima, per fare leggi, bisogna dare la fiducia a un governo, se no non si fa un passo in avanti. Loro non intendono dare la fiducia a nessuno. E allora? Quei “bravi ragazzi” ne capiscono poco di istituzioni. Cresceranno, capiranno in Parlamento? Ma non c’è tempo da perdere.


Ora quali prospettive?


Azzardo due ipotesi. Io non vedo altra soluzione se non un tentativo di collaborazione centro sinistra - grillini. Se la loro compagine, come sembra intenzionata  a fare, rifiuterà, se ne assumerà la responsabilità di fronte al paese.


Prima ipotesi: un governo politico/tecnico di giovani: pochi ministri determinati. Un programma di quattro punti: legge elettorale nuova (collegi uninominali a doppio turno? Proporzionale secco con preferenze? Io preferisco la prima ipotesi.) - legge anticorruzione - legge sul conflitto di interessi - legge per la riforma carceraria – tre/quattro disposizioni chiare per rilanciare l’economia. Poi si torna a votare.


Seconda ipotesi (quanto mai aleatoria): un governo di collaborazione tra tutte le forze autenticamente riformiste. No al centro destra di Berlusconi  così com’é congegnato. Non per discriminazione, ma perché è responsabile di aver portato il paese al disastro e perché, ostentatamente, non vuole le leggi di “legalità” e di normalizzazione. Sì a tutti gli altri che ci stanno. Per fare cose chiare utili al paese. Su cui non si può essere non d’accordo. Ma credo che l’ipotesi non regga.


L’elezione del capo dello stato incombe. Un primo banco di prova per i grillini. Come si comporteranno? E noi siamo arrivati a questo appuntamento senza una chiara ipotesi di lavoro. Come quasi sempre.


Escludo  ogni ipotesi governo di grosse koalition. Non è auspicabile che parti politiche che si sono “insultate” fino a ieri, si sono scannate, oggi governino insieme. Sarebbe la paralisi, i veti incrociati. Se sciaguratamente Grillo (che nega l’esistenza di una destra e di una sinistra)  trovasse un accordo con la destra non riuscirà a governare per il blocco della Camera.


Se, nel futuro, il M5S crescerà qualitativamente, politicamente potrebbe essere un buon alleato sul piano delle cose fattibili. Ma dovrebbe liquidare il suo megafono…  o Grillo dovrebbe cambiare. Non puoi far parte della classe dirigente del paese gridando che è sporca, malata e che deve morire. La normalizzazione del M5S consiste non nella perdita di entusiasmo e slancio creativo, ma nell’accettazione delle regole del gioco parlamentare. Governare, essere nella maggioranza senza avere ministeri è tenere tutti sulla corda e soprattutto è non accettare di avere delle responsabilità. Stare  a guardare senza sporcarsi le mani. Comodo ma, Grillo, molto poco etico. Non metterti a urlare, così è.


Un detto finale: “Il sonno della ragione genera mostri” (Goya)

Anche se gli elettori (non tutti) hanno votato con la pancia, ora bisogna recuperare la ragione, dei numeri, delle cose da fare, delle urgenze, delle priorità.


Se così non fosse, Italia addio!



Amoproust, 27 febbraio 2013


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