lunedì 10 dicembre 2012



Che pena profonda!


E  rieccolo. Mi candido, non mi candido, scendo in campo, no, non scendo in campo. Alla fine la pulsione è stata più forte di lui. Lui è quella pulsione, distruttrice del paese, prona solo ai propri interessi, per nulla rispettosa dei cicli della storia. Napoleone ha avuto Waterloo e Sant’Elena, lui no, vuole stravincere ancora e non si rende conto che i tempi della grande acclamazione sono finiti. Oppure se ne rende conto (ipotesi più probabile) e intende rompere le scatole. La patologia del personaggio è nota e non fa quasi più notizia. Un uomo disperato che punta solo a un cosa: salvarsi da sentenze che lo allontanerebbero per sempre dalla politica e forse anche da una seria leadership aziendale. Finito.

Fanno specie e pena profonda  invece alcuni dei suoi seguaci fedeli fino alla morte. Ciechi come gechi o come quegli esseri delle grotte che vivono costantemente nelle tenebre. Ho sentito ieri sera l’on. Napoli affermare che la vittoria del PDL è quasi certa, rimonteranno la china, l’Italia è con loro. Dimentichi di tutto: dell’ignavia di un governo decennale del paese che non ha prodotto nulla di positivo, dimentichi della sciagurata negazione della crisi che ci ha portato sull’orlo della bancarotta, dimentichi del dispregio in cui eravamo caduti in Europa, dimentichi di tutto. Anzi orgogliosi di essere il bastione contro la sinistra delle tasse (sì, perché loro le hanno diminuite!) orgogliosi della difesa di un liberismo zoppo, che ha prodotto solo salvaguardia per le aziende del capo.

Che campagna elettorale ci attende? Sentiremo ancora parlare di comunisti, di liberazione dal gioco fiscale, di repubblica tributaria e di Ponte sullo stretto come suprema folle impresa dello sperpero? Forse no, forse i temi saranno quelli dell’antiEuropa, dell’autarchia economica, del ritorno alla lira, della dichiarazione di guerra alla Germania…

Ma l’opposizione a questa demagogia oggi è più forte di ieri. Berlusconi appaiato a Grillo fa una certa impressione. D’altronde sono simili, amano gridare alle folle e promettere la luna, amano prefigurare un’Italia miracolosamente liberata dal debito e lanciata in una sfida contri tutto e tutti. E non è un mistero che molti voti (consensi) sono transitati dal Cavaliere al Comico. C’è una differenza però. Dei berluscones uscenti (da Ghedini alla Santanché, da dell’Utri a Cicchitto, Gasparri e a tutte le amazzoni senza cavalcatura) non mi fido per niente, sono infidi e bugiardi. Dei Grillini, stante a quel che si vede in Pizzarotti e altri approdati alle Amministrazioni locali, forse ci si può aspettare qualcosa di positivo. Vedremo.

Tocca al PD condurre ora la campagna elettorale in modo corretto, responsabile, non gridato, convincente, senza favole, una campagna realistica. Spazio per la conquista di consensi ce n’è, molto. Tra gli ex Di Pietro, tra gli indecisi, tra i sostenitori della sinistra estrema che intendono voltare veramente pagina, forse anche tra i moderati che hanno capito che la forza tranquilla di Bersani ci può portare a ribaltare il quadro. L’invocazione di un Monti bis che sarebbe, a questo punto, alternativo alla sinistra o al centro sinistra è quanto mai patetica e fuori luogo. La destra ha tradito Monti, l’ha sgambettato malamente. La sinistra è stata leale fino in  fondo (anche nella sincerità con cui ha riconosciuto la necessità di interventi correttori, ritocchi). Monti non ne può non tenere conto. Se lo dovesse fare, candidandosi a leader di uno schieramento centrista alternativo al centro sinistra, si condannerebbe da solo a una perdita di credibilità e a una probabile sconfitta elettorale (stanti i sondaggi). No, non credo che Monti lo farà. È un gioco pericoloso e lui non è uno che ami l’azzardo. Ma mai dire mai: vedremo.

Ci dispiace solo una cosa: andremo a votare con il Porcellum. È scandaloso che il Parlamento non abbia trovato il tempo e il modo di correggere questa infamia, nonostante gli inviti del Presidente e nonostante la pressione dell’opinione pubblica. Ma almeno è chiaro chi non ha voluto modificare la legge per tenersi tutta intera la discrezionalità delle nomine., è chiara la responsabilità di Berlusconi e dei suoi scherani. E se qualcuno della destra grida che Bersani ha voluto tenersi il Porcellum per stravincere beh, che si strozzi, l’infame bugiardo. Proprio così: si strozzi perché il tempo delle bugie conclamate e delle infamie gridate è finito. Il re è nudo.

Amoproust, 11 dicembre 2012



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