Che pena profonda!
E
rieccolo. Mi candido, non mi candido, scendo in campo, no, non scendo in
campo. Alla fine la pulsione è stata più forte di lui. Lui è quella pulsione,
distruttrice del paese, prona solo ai propri interessi, per nulla rispettosa
dei cicli della storia. Napoleone ha avuto Waterloo e Sant’Elena, lui no, vuole
stravincere ancora e non si rende conto che i tempi della grande acclamazione
sono finiti. Oppure se ne rende conto (ipotesi più probabile) e intende rompere
le scatole. La patologia del personaggio è nota e non fa quasi più notizia. Un
uomo disperato che punta solo a un cosa: salvarsi da sentenze che lo
allontanerebbero per sempre dalla politica e forse anche da una seria
leadership aziendale. Finito.
Fanno specie e pena profonda invece alcuni dei suoi seguaci fedeli fino
alla morte. Ciechi come gechi o come quegli esseri delle grotte che vivono
costantemente nelle tenebre. Ho sentito ieri sera l’on. Napoli affermare che la
vittoria del PDL è quasi certa, rimonteranno la china, l’Italia è con loro.
Dimentichi di tutto: dell’ignavia di un governo decennale del paese che non ha
prodotto nulla di positivo, dimentichi della sciagurata negazione della crisi
che ci ha portato sull’orlo della bancarotta, dimentichi del dispregio in cui eravamo
caduti in Europa, dimentichi di tutto. Anzi orgogliosi di essere il bastione contro
la sinistra delle tasse (sì, perché loro le hanno diminuite!) orgogliosi della
difesa di un liberismo zoppo, che ha prodotto solo salvaguardia per le aziende
del capo.
Che campagna elettorale ci attende?
Sentiremo ancora parlare di comunisti, di liberazione dal gioco fiscale, di
repubblica tributaria e di Ponte sullo stretto come suprema folle impresa dello
sperpero? Forse no, forse i temi saranno quelli dell’antiEuropa, dell’autarchia
economica, del ritorno alla lira, della dichiarazione di guerra alla Germania…
Ma l’opposizione a questa demagogia oggi è
più forte di ieri. Berlusconi appaiato a Grillo fa una certa impressione. D’altronde
sono simili, amano gridare alle folle e promettere la luna, amano prefigurare
un’Italia miracolosamente liberata dal debito e lanciata in una sfida contri
tutto e tutti. E non è un mistero che molti voti (consensi) sono transitati dal
Cavaliere al Comico. C’è una differenza però. Dei berluscones uscenti (da
Ghedini alla Santanché, da dell’Utri a Cicchitto, Gasparri e a tutte le amazzoni
senza cavalcatura) non mi fido per niente, sono infidi e bugiardi. Dei
Grillini, stante a quel che si vede in Pizzarotti e altri approdati alle
Amministrazioni locali, forse ci si può aspettare qualcosa di positivo.
Vedremo.
Tocca al PD condurre ora la campagna
elettorale in modo corretto, responsabile, non gridato, convincente, senza
favole, una campagna realistica. Spazio per la conquista di consensi ce n’è,
molto. Tra gli ex Di Pietro, tra gli indecisi, tra i sostenitori della sinistra
estrema che intendono voltare veramente pagina, forse anche tra i moderati che
hanno capito che la forza tranquilla di Bersani ci può portare a ribaltare il
quadro. L’invocazione di un Monti bis che sarebbe, a questo punto, alternativo
alla sinistra o al centro sinistra è quanto mai patetica e fuori luogo. La
destra ha tradito Monti, l’ha sgambettato malamente. La sinistra è stata leale
fino in fondo (anche nella sincerità con
cui ha riconosciuto la necessità di interventi correttori, ritocchi). Monti non
ne può non tenere conto. Se lo dovesse fare, candidandosi a leader di uno
schieramento centrista alternativo al centro sinistra, si condannerebbe da solo
a una perdita di credibilità e a una probabile sconfitta elettorale (stanti i
sondaggi). No, non credo che Monti lo farà. È un gioco pericoloso e lui non è
uno che ami l’azzardo. Ma mai dire mai: vedremo.
Ci dispiace solo una cosa: andremo a votare
con il Porcellum. È scandaloso che il Parlamento non abbia trovato il tempo e
il modo di correggere questa infamia, nonostante gli inviti del Presidente e
nonostante la pressione dell’opinione pubblica. Ma almeno è chiaro chi non ha
voluto modificare la legge per tenersi tutta intera la discrezionalità delle
nomine., è chiara la responsabilità di Berlusconi e dei suoi scherani. E se
qualcuno della destra grida che Bersani ha voluto tenersi il Porcellum per
stravincere beh, che si strozzi, l’infame bugiardo. Proprio così: si strozzi
perché il tempo delle bugie conclamate e delle infamie gridate è finito. Il re
è nudo.
Amoproust, 11 dicembre 2012
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