La sciagura
La
potenziale scissione del PD è una sciagura nazionale ed europea. Perché si
tratta del più importante partito della sinistra in Italia e in Europa. L’unico a governare.
Una
sciagura per l’instabilità che crea e le conseguenze politiche oggi non
valutabili a freddo. In un momento storico in cui le destre rimontano e i
cosiddetti populismi (io preferisco parlare di forze sostanzialmente
anarchiche, antisistema senza un preciso orientamento politico costruttivo)
crescono ogni giorno.
E i problemi
nazionali e internazionali sono lì, a marcire senza soluzione, giorno dopo
giorno: il lavoro, la povertà, i migranti, le disuguaglianze, il debito
pubblico, la corruzione.
E’
un’azione da irresponsabili. Non importa di chi è la colpa. Può essere attribuita a Renzi o ai suoi
oppositori (frammentati come non mai) ma di fatto è una forza che si disfa
lasciando colpevolmente il campo agli avversari. Un esercito in rotta o,
meglio, di disertori.
Parole
dure. Mentre scrivo queste brevi righe con il cuore pieno di amarezza, si sta
consumando l’Assemblea del PD. Comunque vada, un sogno a sinistra si è infranto
sulle secche delle periodiche scissioni e divisioni che hanno oscurato sempre il sol dell’avvenire.
Il futuro
che si apre è oscuro. La buona politica non regge di fronte ai personalismi.
Non mi auguro nulla se non, egoisticamente per me, una vecchiaia serena. Sarà
dura.
I giovani
facciano loro. Guardino questo italico panorama desolato e ne traggano le
conseguenze.
Amoproust, 19 febbraio 2017
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