Prospettive
Ne siamo privi. Solo ipotesi fumose.
Solo scenari probabili più o meno. Una sola certezza: questa legislatura non
avrà ampio respiro. Pochi mesi, forse un anno, fino alle europee. Poi si
voterà.
I due clown (lo sono, nonostante l’irritazione
giustificata di Napolitano, ma lui faceva il suo dovere) eccoli ancora in
campo: l’uno si agita di qua e di là, dice una cosa e il giorno dopo la
smentisce, rimarca solo la sua totale inaffidabilità. Difficile capire perché
tanti italiani si sgolino per lui. Anticomunisti viscerali, intolleranti dello
stato e delle sue regole, gente che ha conti con la giustizia, identificati totali
con la sua virilità, teatranti e comparse pagate? Bah! L’altro ha portato una pattuglia smarrita in
parlamento e ora sembra nascondersi, latitare. Grida solo: nessun contatto,
nessun accordo, nessun patto, nessun sì, solo no. Qualcuno dei suoi già si
ribella: ma che siamo venuti a fare a Roma?
Per dire di no bastava il movimento. Qualcuno dice: sono antisistema. Ok: ma
che sistema vogliono e come lo tengono in piedi senza fare morti e feriti?
Rispondete che tutte le rivoluzioni vogliono morti e feriti? L’avete detto agli
italiani prima che vi votassero? No? Si? Sono tutti martiri quelli che vi hanno
votato?
Il 50% del Parlamento (reale) in mano
a irresponsabili. Gente che se ne frega del bene del paese. O forse vorrebbe
far qualcosa ma i loro leader glielo impediscono: leader come tappi (in senso
antropometrico e strumentale).
Ora dite quel che volete, ciascuno
può avere le sue opinioni, ma fare il tiro al piccione con Bersani che sta faticosamente
costruendo una rete per la possibile governabilità, mi sembra del tutto idiota.
Mi sembra che oggi conti qualsiasi cosa si faccia in positivo. Quindi conta il
dissenso del grillino che si oppone ai diktat di Grillo, conta la sensibilità
del parlamentare di destra che, nella sua onestà interiore, coglie la gabbia in
cui il leader lo ha costretto. La difficile arrampicata su una parete a tutto
sesto di Bersani (altro che sentiero difficile!) potrebbe risvegliare coscienze
e allertare buone volontà. E si ritorna a bomba: coscienza e volontà.
Contano coscienza e volontà, non
schieramenti. Che ciascuno faccia la sua parte e attivi il meglio di sé. Tutti:
parlamentari e cittadini.
Amoproust, 24 marzo 2013
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