sabato 5 gennaio 2013

Monti... che pena!



Monti… che pena


Era super partes, era la risorsa dell’Italia per le emergenze straordinarie, era l’uomo cui ricorrere in caso di “incapacità” delle parti politiche di reggersi con le proprie forze…

Ora vederlo ridotto così a leaderino di un centro asfittico e diviso, a fianco dei sempiterni Casini e Fini (per altro, almeno per un bel po’ di strada, complici del disastro berlusconiano, che, non se n’erano accorti di chi era, il tanghero?) fa letteralmente pena.

Fa pena vederlo discettare di equidistanza da destra e sinistra e ribadire come un Vangelo “destra e sinistra”, come se fossero uguali, ambedue parti di un ceto politico superato e ottuso, lui solo, il “super partes” indenne da vizi, proiettato nel futuro luminoso dell’Italia riformata, cambiata, in compagnia di Casini e Fini, per non citare gli altri della congrega. Imprenditori alla Montezemolo, supercattolici ortodossi alla Riccardi, riformisti moderati alla Ichino, vecchi pezzi di società civile… In sintesi una vecchia e decrepita DC. Fautori di un illuminato cambiamento per i giovani?

Farfugliava ieri sera, il buon Monti, intervistato dalla Gruber, di fronte alle sue domande taglienti e pertinenti. Signor Monti non ci vuole un po’ di passione per entrare in politica? Sì, io non ce l’ho, ma la mia è un’operazione di testa, della ragione, mi manca la passione politica, ne faccio a meno. Come dire sono telecomandato, il robot ipotizzato dai comici nelle satire. Telecomandato da chi? Fin troppo facile rispondere: dai poteri finanziari, dall’Europa conservatrice del PPE, dalle stanze del Vaticano, da chi vuole che tutto cambi perché nulla cambi. Operazione Gattopardesca mascherata da rivoluzione dei “moderati”.

Perché questa operazione che più squallida di così non si poteva fare? Chiaro come il sole: tramontato l’astro berlusconiano (almeno si suppone) la parte politica da stoppare, cui mettere le classiche stanghe nelle ruote, è una sola: il centro sinistra. Impedirgli di avere una maggioranza solida, costringerlo non a fare accordi, ma a patteggiare un governicchio dai veti incrociati, magari affidato ancora  a lui, con il 15% dei voti. Se Bersani ci starà. E Napolitano accetterà.

C’è una sola cosa da fare per stroncare tutto questo. Dare una solida maggioranza al centro sinistra, permettergli di governare a tutto tondo, a fare quelle riforme vere di cui l’Italia ha bisogno, a cominciare dai diritti e dal lavoro per finire nella giustizia e nella lotta alla corruzione. Alzino le orecchie i cittadini consapevoli e accorti. Non ci sono comunisti pericolosi da fermare, ci sono solo arroganti padroni del vapore che hanno da temere per i loro privilegi secolari. Nessuno alzerà le forche o istituirà tribunali speciali. Solo equità e ridistribuzione. Solo fermezza. E così sia.

Amoproust, 5 gennaio 2013.

1 commento:

  1. Concordo pienamente con il tuo post Mario. Sono veramente deluso dalla "persona" Monti , sto pensando a come ho fatto in questi 13 mesi ad accettare tagli a senso unico e, soprattutto difenderlo a spada tratta nelle varie discussioni, certo, mi dicevo che tutto quello che stava facendo era per risollevare il paese Italia.Ora però la delusione sta galoppando a ritmi da purosangue e me ne sto pendendo. Altro che il bene del paese! qui stiamo andando verso una recessione senza fine! L'unica speranza che abbiamo è Bersani e un centrosinistra forte, capace di troncare sul nascere questa coalizione di centristi clerico-affaristica.
    Mi fermo qui, meglio che non scriva ciò che ancora penso.
    Walter

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