sabato 19 gennaio 2013

De stupiditate (maccheronico)




La stupidità


Amoproust non vuole offendere nessuno, ma l’imbecillità imperversa.



Sono “stupidi” quei cittadini che assistono alla campagna elettorale come fosse una corrida e applaudono chi uccide il toro, chi li fa ridere di più e chi tiene la scena più a lungo. E poi premiano con il consenso. Imbecillità pura.



È pure un po’ fuori di testa quel conduttore che, militando a sinistra come tutti sanno, offre una platea gratuita al noto mestatore politico, gran buffone, solo per fare audience. Ingenuità o stupidità?



È pure “stupido” chi si improvvisa leader politico e, inseguendo la notorietà e un carisma assente, fonda un partitello, raccoglie frattaglie politiche e ruba voti alla parte cui appartiene, aprendo la porta alla vittoria dell’avversario. Soprattutto se quei voti vanno buttati, non servono a nessuno. Voglia di palcoscenico o disegno destabilizzante?



L’imbecillità attraversa i media, TV, giornali, settimanali.



Come dare il consenso a chi, gridando al nuovo e a liste incontaminate, si appresta a mandare in Parlamento una manipolo ingente di inquisiti, mafiosi, sospettati nonché condannati? Che moralità si difende, quella delle cosche?



La stupidità alberga nelle pubbliche istituzioni. Si sbandiera come lotta all’evasione un redditometro che fa ridere. Fa ridere perché servirà solo a perseguitare dipendenti e pensionati che sono costretti a dichiarare tutto e magari amano la vita un po’ allegra (come, ha fatto una crociera? Che redditi occulti ha?)  e fornisce alibi a chi, guadagnando 200 denuncia 100 (con uno splendido redditometro, in 100.000 euro ce ne stanno di spese!).Insomma, una bufala.



È infinitamente scemo, alla fine, chi, contando 3, al massimo 4, pretende,  a gran voce, di determinare la politica e il governo nazionale. Ma ci tratta da scemi?



Mi pare un po’ stupido anche chi, avendo militato a sinistra, compie un balzo al centro, solo per avere un podio, dove magari nessuno lo ascolterà. Presuntuoso era e presuntuoso rimane. Fate voi il nome.



Chapeau a chi si comporta con intelligenza. Quanti sono? Pochi, in verità. L’importante è che i cittadini non si comportino da imbecilli e valutino con discernimento. Ci spero e, anche, voglio crederci.



Amoproust, 19 gennaio 2012 - San Mario.

Nessun commento:

Posta un commento