mercoledì 9 gennaio 2013

il bugiardo, l'esagitato e l'azzeccagarbugli



Il bugiardo, l’esagitato e l’azzeccagarbugli


Una campagna elettorale come si deve vorrebbe toni pacati (moderati! Ah, questa parola strapronunciata a sproposito!) – confronto di programmi “serio” e approfondito – rinuncia a considerare i competitors dei nemici da uccidere, non da sconfiggere con il voto e il consenso degli elettori.

Già all’inizio la nostra è una campagna dissennata.

E’ riapparso il grande bugiardo. Pentito, ravveduto, disposto a cambiare? No, agguerrito più che mai nel sostenere le sue menzogne, nel predicare che il suo è stato il miglior governo del paese da De Gasperi in poi, nell’elencare le cose fatte (tra cui l’avvicinamento della Russia all’Europa, merito suo!), nel negare ogni addebito per la crisi e (udite udite!) a sostenere che noi siamo messi bene benissimo, la seconda economia europea, che forse, se la Germania va avanti così, sarebbe meglio dividere le sorti monetarie (la Germania esca dall’euro! Incredibile!). Non solo ma, di fronte a una Gruber zittita (la valanga travolgerebbe chiunque), ha sostenuto ancora di essere un perseguitato, ha ribadito le sue ragioni giudiziarie, ha ridetto che la magistratura è un bubbone del nostro paese, ha negato di aver qualificato Ruby come la nipote di Mubarak.

Bugiardo, menzognero ma, come al solito, tanto faccia di bronzo da apparire credibile. Quanti italiani gli daranno ancora credito?

Dall’altra parte Vendola grida che i ricchi vadano al diavolo. Espressione un po’ scocciata per la vicenda Depardieu (vomitevole) un po’ irresponsabile, perché offre all’avversario politico il trito campionario delle solite accuse: comunisti, attentatori al benessere conquistato con il lavoro, rispolveratori della lotta di classe. E, a sinistra, le intemerate di Vendola evocano il sinistro fantasma della fine del governo Prodi con il ghigno di Diliberto e l’ironia mastelliana. Un incubo. Nicki fai il buono. ‘Ste intemerate non servono a niente. Ciò che serve è la tranquilla forza di Bersani che dice: i ricchi rimangano qua e paghino le tasse. Sì, Pierluigi, anche tu, ma tiriamo fuori gli strumenti per fargliele pagare, per Dio!

In mezzo (proprio in mezzo) l’ex Professore (ormai è a scuola, sta studiando da politico – chi gliel’ha fatto fare?) farfuglia promesse di rimedi alla tanto vituperata IMU. Come se fosse roba di cinquant’anni fa e non di ieri, fatta e promossa da lui, non se n’era accorto che c’erano squilibri? Squilibri denunciati e manifestati da molti? Incredibile… Adesso bisogna raccattare voti e allora le argomentazioni “populiste” della sinistra vanno bene. Ma signor Monti, un po’ di decoro!

Al di fuori l’Europa ci maltratta, sanziona e rimprovera. Ma non aveva chiesto la UE rigore e gettito fiscale? A capirci!

Insomma il solito pericoloso teatrino un po’ irresponsabile, un po’ indecente. Per non dire del patto incomprensibile Pdl-Lega che sa tanto di matrimonio obbligato tra soggetti irrimediabilmente diversi e nemici. Cosa succederebbe se dovessero vincere? Tremonti premier e Berluskaz ministro dell’economia? Magari Calderoli ministro degli esteri e Brunetta all’istruzione?

Mio Dio. Amoproust ha i brividi e la febbre. Invoca la morte prematura per non vedere l’obbrobrio. Se dovesse succedere, autorizzo la mia eutanasia purché indolore. Tanto schiatterei dalla rabbia due giorni dopo. Che vita sarebbe?


Amoproust, 10 gennaio 2013

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