Il bugiardo, l’esagitato
e l’azzeccagarbugli
Una campagna elettorale come si deve vorrebbe toni
pacati (moderati! Ah, questa parola strapronunciata a sproposito!) – confronto di
programmi “serio” e approfondito – rinuncia a considerare i competitors dei
nemici da uccidere, non da sconfiggere con il voto e il consenso degli
elettori.
Già all’inizio la nostra è una campagna
dissennata.
E’ riapparso il grande bugiardo. Pentito,
ravveduto, disposto a cambiare? No, agguerrito più che mai nel sostenere le sue
menzogne, nel predicare che il suo è stato il miglior governo del paese da De
Gasperi in poi, nell’elencare le cose fatte (tra cui l’avvicinamento della
Russia all’Europa, merito suo!), nel negare ogni addebito per la crisi e (udite
udite!) a sostenere che noi siamo messi bene benissimo, la seconda economia
europea, che forse, se la Germania va avanti così, sarebbe meglio dividere le
sorti monetarie (la Germania esca dall’euro! Incredibile!). Non solo ma, di fronte
a una Gruber zittita (la valanga travolgerebbe chiunque), ha sostenuto ancora
di essere un perseguitato, ha ribadito le sue ragioni giudiziarie, ha ridetto
che la magistratura è un bubbone del nostro paese, ha negato di aver
qualificato Ruby come la nipote di Mubarak.
Bugiardo, menzognero ma, come al solito, tanto
faccia di bronzo da apparire credibile. Quanti italiani gli daranno ancora
credito?
Dall’altra parte Vendola grida che i ricchi vadano
al diavolo. Espressione un po’ scocciata per la vicenda Depardieu (vomitevole)
un po’ irresponsabile, perché offre all’avversario politico il trito
campionario delle solite accuse: comunisti, attentatori al benessere
conquistato con il lavoro, rispolveratori della lotta di classe. E, a sinistra,
le intemerate di Vendola evocano il sinistro fantasma della fine del governo
Prodi con il ghigno di Diliberto e l’ironia mastelliana. Un incubo. Nicki fai
il buono. ‘Ste intemerate non servono a niente. Ciò che serve è la tranquilla
forza di Bersani che dice: i ricchi rimangano qua e paghino le tasse. Sì,
Pierluigi, anche tu, ma tiriamo fuori gli strumenti per fargliele pagare, per
Dio!
In mezzo (proprio in mezzo) l’ex Professore (ormai
è a scuola, sta studiando da politico – chi gliel’ha fatto fare?) farfuglia
promesse di rimedi alla tanto vituperata IMU. Come se fosse roba di cinquant’anni
fa e non di ieri, fatta e promossa da lui, non se n’era accorto che c’erano
squilibri? Squilibri denunciati e manifestati da molti? Incredibile… Adesso bisogna
raccattare voti e allora le argomentazioni “populiste” della sinistra vanno
bene. Ma signor Monti, un po’ di decoro!
Al di fuori l’Europa ci maltratta, sanziona e rimprovera.
Ma non aveva chiesto la UE rigore e gettito fiscale? A capirci!
Insomma il solito pericoloso teatrino un po’
irresponsabile, un po’ indecente. Per non dire del patto incomprensibile
Pdl-Lega che sa tanto di matrimonio obbligato tra soggetti irrimediabilmente
diversi e nemici. Cosa succederebbe se dovessero vincere? Tremonti premier e
Berluskaz ministro dell’economia? Magari Calderoli ministro degli esteri e
Brunetta all’istruzione?
Mio Dio. Amoproust ha i brividi e la febbre.
Invoca la morte prematura per non vedere l’obbrobrio. Se dovesse succedere,
autorizzo la mia eutanasia purché indolore. Tanto schiatterei dalla rabbia due
giorni dopo. Che vita sarebbe?
Amoproust, 10 gennaio 2013
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