lunedì 19 settembre 2011


Siamo alla fine?

La lettura mattutina dei giornali, di questo lunedì 19 settembre  ha sconvolto Amoproust. Ho gettato il quotidiano stropicciato per terra e sono uscito. La vita continua nonostante tutto, le auto scivolano sulle strade, il traffico è intenso, lavori fervono nei cantieri, la gente corre ai suoi impegni. Ci scommetto che a mezzogiorno i ristoranti saranno pieni. Non c’è segnale di stravolgimento e di paura. Evidentemente la gente ha messo i paraocchi e i paraorecchi, non vuol più sentire né soffrire per questa chiassosa e stupida classe politica, ha alzato un muro tra sé, la sua vita quotidiana e le vicende dello “stato”. Purtroppo però queste vicende condizionano la nostra vita e il nostro futuro. Che ci aspetta? Recessione, default, inflazione, perdita dell’euro e successiva svalutazione, euro a due velocità, che cosa?  Perché se questo sarà il nostro futuro, un futuro di recessione e di progressivo scivolamento fuori dall’Europa, tutto ciò significa povertà, conflitto sociale, depressione economica, disoccupazione. Lo stato potrebbe non farcela più a pagare le pensioni e vedremmo fiumane di poveri allungarsi fuori dalle mense dei frati. 

Scenario catastrofico? No, scenario futuribile se…

Se non si comincia veramente a governare…
…se chi ha la responsabilità di governo non fa drastiche misure di contenimento della spesa pubblica, dei costi della politica, degli sprechi che si annidano nella PA
…se chi ha responsabilità di governo non rilancia l’economia con provvedimenti anche semplici, che gli imprenditori invocano da tempo
…se non si creano opportunità per i giovani, ricerca, lavoro stabile..
..se non si combatte seriamente l’evasione che ci succhia miliardi ogni anno con provvedimenti drastici
…se non si crea un’imposta sulla ricchezza, togliendo ai ricchi una piccola parte del loro patrimonio (quale danno?)
Famosi economisti dicono che abbattere il nostro debito pubblico da 120 a 60 è facile, purché si facciano seri provvedimenti elementari
Ma:
  •  la Lega propone come serio rimedio alla crisi la secessione. La Lega ha 4 ministri che hanno giurato fedeltà alla Costituzione (L’Italia è una e indivisibile): sono quindi spergiuri (che dice il Capo dello Stato?). E poi come può la secessione salvarci dalla crisi? Stampando moneta padana?  Fare dell’Italia del Nord un piccola Svizzera senza le potenzialità della Svizzera? Ma siamo seri!  Siamo sgomenti di fronte all’irresponsabilità della Lega (al Governo), ai suoi riti pagani, alla sua rubiconda falsa sicurezza del cazzo!
  • E che fa il resto del Governo? Assiste. Anzi il superministro dell’Economia, massimo responsabile delle nostre finanze, si consulta con Bossi e Calderoli prima di fare qualsiasi cosa. Un Tremonti ricattato, schiavo, senza idee, bollito. Inutile
  • E che fa il premier? Recluta ragazzine per scoparsele. E fa di tutto, spalleggiato dai suoi, dalla sua cricca, per evitare i processi. L’Italia crolla e lui al telefono costruisce intrighi con Lavitola. Malavitoso. Corrotto e corruttore. Sotto ricatto. 
  • E che fa l’opposizione? Grida, chiede le dimissioni, ma è spaccata. Potremmo giurarci che un domani, se si andasse al voto, non ci sarebbe la capacità di un governo forte e capace di una vera alternativa democratica, ma riformatrice sul serio.
Questa situazione drammatica chiede una sola soluzione. Un Governo di salute pubblica o chiamatelo come volete, basta che sia chiaro il concetto. E che non si cominci con i distiguo tra governo tecnico e politico ecc. ecc. ecc. Roba da salotti inutili e ciarlieri, il vizio della seconda repunnlica, i talk show. Un Governo guidato da un uomo competente, capace, di polso, democratico ma non molle, autorevole, credibile in Europa e nel mondo. Una seria alternativa al fallimento berlusconiano che ci faccia risalire in stima e credibilità. E una squadra di uomini scelti per competenza e capacità di collaborazione, retti, puliti, privi di clientele e provenienti da seri curriculum professionali e/o politici.
Ci sono uomini così in Italia? Sì ci sono. Occorre individuarli, crederci e costruire l‘alternativa, il ponte fino alle prossime elezioni. Una cura da cavallo, ma seria e condivisa.

E chi può portarci a tutto questo? Un solo uomo, il Presidente Napolitano. La Costituzione gli affida il potere, in caso di emergenza, di sciogliere le Camere e  dare un nuovo incarico  (art.87 - credo - della Costituzione). 

Giorgio, ci senti, ci ascolti, sei d’accordo con noi?

Perché se non ora, quando?

Amoproust, 19 settembre 2011.


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