mercoledì 14 settembre 2011


IMBECILLI O INCOSCIENTI DI STATO?

E’ una bellezza vedere e aver visto scene estive della politica italiana. L’immagine più gettonata sembra quella del rubicondo Calderoli in camicia verde e bermuda che dice una delle sue frescacce periodiche, ride l’insano, straride. L’Italia è in agonia, colpita  a morte dalla crisi e dall’incapacità della classe dirigente di fare qualcosa di utile, di incisivo. Lui ride. Come quell’altra immagine, dell’Umberto in canottiera. Siccome quando parla non si capisce, usa il linguaggio delle mani, il dito indice alzato, lui incula il mondo. Non ride, fa ridere. E Tremonti accigliato che si chiude a Lorenzago, non parla, ma chissà perché quando c’è da fare scelte esiziali, chi consulta? La Lega, Bossi e Calderoli. Incredibile! Abbiamo fior di economisti, gente che il mondo ci invidia e lui, Ministro dell’economia, va a consultare i due leghisti. C’è da chiedersi se sia impazzito.
L’italia agonizza e il Capo del Governo si affanna al telefono con l’importantissimo problema di aiutare la famiglia Tarantini. Non L’Italia, la famiglia Tarantini, quello che gli ha procurato le escort, le varie D’Addario, poverino, ha problemi. E lui con il suo generosissimo cuore ambrosiano paga. Ricatti? Ma figuratevi, quando mai? D’altronde se avete visto su la 7 “Silvio Forever” avrete notato come la sua bontà, la sua schietta generosità sgorghi da ogni poro della sia biografia. Soprattutto come vanto personale. Lui il migliore in tutto, dal fare la raccolta della carta per le opere pie fino a vendere l’impossibile. Un grande venditore, il nostro, per specifica ammissione e, si sa, per vendere bisogna raccontare bubbole.  Lui dice che resisterà fino alla fine della legislatura e gli fanno eco i suoi, Angelino in testa. L’avete visto l’Alfano ieri sera a Ballarò? Difendere l’indifendibile è diventato il suo mestiere…  peccato che i numeri e la logica l’abbiano travolto. Nessuno si fida più del Cavaliere, sembra, tranne lui! E a raccontar fiabe, bravissimo, come quella, spassosissima che la limitazione di detrazioni e agevolazioni fiscali non  significa tasse in più, ma solo “tagli”. E allora Angelino, a che serve sta manovra?
Il grande uomo della provvidenza, in realtà, non sa come cavarsela. Si parla, qua e là, di exit strategy. Come si fa con i grandi manager. Non li si licenzia, né li si boccia: li si promuove, li si mette a riposo con una congrua abbondante liquidazione. Di questo l’Egoarca non ha bisogno, i soldi non gli fanno difetto, 17 anni di vita politica sembra che abbiano significato per lui un patrimonio rivalutato 17 volte. Una bella patrimoniale a rovescio! E allora quale exit strategy? Lui sogna il Colle. Qualcuno glielo vorrebbe promettere. Ma per carità il Colle è incompatibile con il Bunga Bunga. E allora che si fa? Niente di più in sintonia con le fregole sessuali del nostro dei Caraibi. Sole, mare e belle more. Da latitante s’intende. Ma sì, concediamoglielo, che ce ne frega, l’importante è che vada fuori dai piedi, non vorrete mica restaurare un carcere italiano per fargli una residenza degna del suo nome…  Lui in una cella 3 per 3 con altri tre? Chi gli para il culo? L’Angelino?
Altre spese!  Misericordia!
Amoproust, 14 settembre 2011.

Nessun commento:

Posta un commento