lunedì 14 marzo 2011

la "deforma" della giustizia

E quindi il nano nazionale e il suo governo hanno dato il via alla riforma della giustizia. Dichiarandola "epocale". Esaltando il suo carattere "rivoluzionario". Il viatico (nel senso dell'augurale buon cammino) glielo ha dato il Sultano dicendo che "se ci fosse stata questa riforma non ci sarebbe stata Tangentopoli o Mani Pulite". E tutti a interpretare questo nobile pensiero. Amoproust è sicuro del suo significato, cioè: "i magistrati e i giudici non avrebbero rotto il cazzo e avremmo potuto tutti (imprenditori e politici) continuare tranquillamente a fare i nostri porci comodi, a corrompere e farci corrompere,  a mestare e a far soldi a palate". Nella tradizione del miglior liberismo. A man bassa.
Perché questo è il berlusconpensiero: che lo Stato non metta il becco negli affari più o meno privati, che lasci che il "mercato" si espanda nel migliore dei modi. Vinca il più forte, il più abile, il più furbo. Amen.

Ma veniamo alla cosiddetta riforma e al suo contenuto, per quanto si sappia. Senza addentrarci nei dettagli tecnici, una cosa appare subito chiara. La riforma intende mettere il freno alla magistratura, intende limitare la sua autonomia e intende collocarla, almeno in parte, sotto il controllo dell'esecutivo.  Una bestialità, una mostruosità. Lo ha detto il Sultano: fine della dittatura dei Giudici. Ve ne siete accorti di questa dittatura? Le carceri sono infatti strapiene di poveri diavoli mentre i corruttori , i grand commis dell'affarismo di Stato, sono  a piede libero. Però questa riforma  è riforma costituzionale, per cui dovrà seguire un iter tutto particolare, la doppia lettura in Parlamento, nei due rami e poi il referendum confermativo. Un iter che dovrebbe durare almeno due anni o più. Ma tra due anni, se non cade prima, ci sarà la fine della legislatura e, come si sa, ogni volta che finisce la legislatura, di riprende daccapo con i progetti di legge, che decadono. A meno che il Sultano non stia pogettando di abolire le elezioni: tanto a che servono? Ci sono già i sondaggi che dicono che vince lui. 
Quindi - riprendendo il discorso -  la riforma viene concepita in ritardo, corre seri rischi di aborto.  Non vedrà mai più la luce se vincerà il centro sinistra e dovrà ricominciare daccapo se rivincerà l'Imperatore. Cosa che non ci auguriamo. E poi, ammettendo che la riforma ce la faccia a arrivare in porto, siamo sicuri che i cittadini, con il referendum la approverebbero? Qui non siamo alla Camera, con i  numeri gonfiati dalla legge maggioritaria, qui votano tutti e senza quorum!  Mi sa che questa riforma è morta, è tempo perso, è un  altro modo di impegnare il Parlamento a fare cose inutili o cose che possono essere utili solo all'Imperatore. Invece di interessarsi dei problemi della gente  e della crisi economica e del disastro che è, sotto molti aspetti, questo Paese. La "deforma" della giustizia. Di ben altro aveva bisogno la nostra giustizia. Come tutti sanno, a cominciare dai computer e dalla carta per i tribunali, dai cancellieri e da nuove norme per le notifiche  e per gli avvisi.
Ma fare le cose semplici no, facciamo le grandi riforme inutili o dannose.  Questa la logica del centro destra.

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Ieri sera - sul terzo canale della RAI - è andata in onda una divertente sceneggiatura involontaria . A "Che tempo che fa" la Ministra Gelmini e - subito sopo - a "Presa diretta" un servizio di Jacona sulla scuola e la sua riforma. Tutto da ridere!
La Ministra Maria Stella Gelmini, con la sua calma placidità ha detto cose immonde: - che la scuola non ha subito tagli, che l'Università è stata riformata per il meglio - che la scuola pubblica non è sotto attacco da parte del Governo e che finanziare la scuola privata è un modo di risparmiare soldi (se la scuola privata crea scuole, non  le deve fare lo stato - così...!!!). Infine ha detto che coloro che protestano in piazza sono poi quelli che mandano i figli alle scuole private. Sic! Ovviamente con frequenti citazioni della sinistra cattiva, come se fosse compito di un Ministro fare campagna elettorale, invece che illustrare il suo operato ai cittadini, tutti. Perché questo Governo si dimentica troppo spesso di essere il Governo di tutti e, quando dice italiani, intende "noi di centro-destra" e si dimentica che italiani siamo tutti, anche gli oppositori - che le leggi vengono fatte per tutti, anche i "comunisti".

Poi è venuto il servizio di Jacona che ha dimostrato ampiamente non solo quanto fosse bugiarda la Gelmini, facendo toccare con mano e con interviste dirette ai protagonisti il disastro delll'università con la riforma gelminiana, ma ha anche fatto vedere immagini "luccicanti" del Leone XIII - la scuola privata dei Gesuiti a Milano (palestre e piscine, campi da gioco e aule) e, al contrario, lo squallore  e il degrado di alcune scuole pubbliche, senza palestra, con aule provvisorie, con totale mancanza di attrezzature. Diamo quindi soldi a chi tanti ne ha (la scuola privata - paritaria) e tagliamo i fondi alla scuola pubblica, perché - si sa - lo ha detto il premier - questa tende a "inculcare" nei giovani principi e valori contrari allla famiglia. Già perché i prof della scuola statale sono tutti comunisti, di sinistra, atei, mangiapreti e potenziali "pedofili":  vade retro Satana. Mentre nella scuola paritaria - cattolica -  i giovani vengono educati a diventare tanti fedeli difensori dei valori cristiani, come il Berlusca, per esempio, che ha frequentato il liceo dei Salesiani. Giusto? Defensor fidei.

Non se ne può più di questi bugiardi, mistificatori, ingannatori, populisti. E per quanto riguarda la Gelmini la sua icona di "Madonnina perbenino" è perfetta: l'ipocrita mangiapile.

Amoproust 14 marzo 2011


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