sabato 11 marzo 2017

Cupio dissolvi

Un pensierino  mite mentre al Lingotto si svolge l’ennesima fiera delle vanità. Si progetta il futuro ma è un futuro dejà vu, sostanzialmente un passato. I tempi finiscono per tutti, oggi più in fretta di ieri. Nessuno è eterno e nessuno può resistere alla forza demolitrice del  tempo che passa. Dal  40% di Renzi alle europee del 2014 sembra passato un secolo. Un patrimonio elettorale e di consenso è stato sperperato, disperso. Il PD non è più lo stesso, sfiancato da polemiche e correnti, smarrito, senza ideali e senza obbiettivi concreti. Una scissione stupida e inutile lo ha indebolito, il Congresso non lo farà risorgere.

Soprattutto quando qualcuno non capisce che il suo tempo è finito, per errori, ambizioni, incapacità gestionale, fiducia smodata in se stessi. Non ci sarà un Renzi 2 dopo la prima era Renzi, anche se Renzi vincerà il congresso. Il buon senso gli suggeriva di ritirarsi, lasciare. Nessuno è necessario, anzi in qualche caso può essere nocivo.  Quali previsioni possiamo fare?

Scenario 1. Renzi vince il congresso, ridiventa segretario del PD. Come tale concorre alla leadership del paese. Non sappiamo quale legge elettorale ci sarà, ma con ogni probabilità un proporzionale corretto. Ma per governare Renzi (nella ipotesi che sia il primo partito, non del tutto sicura) dovrà fare alleanze. Con chi? Con una parte del CD. Probabile. Inciucino e niente di nuovo. Tutto come prima. Dejà vu.

Scenario 2. Orlando riesce a catalizzare le forze contrarie a Renzi nel PD e a imporsi come segretario. Comincia un’era nuova, ma il PD ne esce indebolito. Quanti voti potrà avere un partito così rinnovato? Troppe delusioni, forti defezioni, gli esuli non rientrano, il Centro sinistra è a brandelli. Alla competizione elettorale con un centro sinistra a brandelli e una centro destra inesistente (a proposito ce lo vedete un Berlusconi al potere; altro che dejà vu!) il M5S stravince. Sapranno governare e con chi si alleeranno? Con Salvini? Con la sinistra? Nubi fosche sull’Italia e sull’Europa.

Un terzo scenario sarebbe possibile. Che le forze politiche si alleino, portate dal buon senso a fare una legge  elettorale, tale da garantire rappresentanza e governabilità a lungo.  Che prevalga una volta su tutte il senso del bene del Paese. Chi vince governi e porti a soluzione problemi ormai incancreniti. Non è successo finora, non lo si farà sull’onda dei personalismi di partito. 

Per salvare l’Italia occorre solo buon senso. Ma non se ne vede in giro: merce rara. Il cupio dissolvi domina ovunque, coscientemente o no. 

L’uomo forte trama nell’ombra? Tutto può essere, anche la fine della democrazia.


Amoproust, 11 marzo 2017.

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