Cupio dissolvi
Un pensierino mite mentre al Lingotto si svolge l’ennesima
fiera delle vanità. Si progetta il futuro ma è un futuro dejà vu, sostanzialmente
un passato. I tempi finiscono per tutti, oggi più in fretta di ieri. Nessuno è
eterno e nessuno può resistere alla forza demolitrice del tempo che passa. Dal 40% di Renzi alle europee del 2014 sembra passato
un secolo. Un patrimonio elettorale e di consenso è stato sperperato, disperso.
Il PD non è più lo stesso, sfiancato da polemiche e correnti, smarrito, senza
ideali e senza obbiettivi concreti. Una scissione stupida e inutile lo ha
indebolito, il Congresso non lo farà risorgere.
Soprattutto quando qualcuno non
capisce che il suo tempo è finito, per errori, ambizioni, incapacità
gestionale, fiducia smodata in se stessi. Non ci sarà un Renzi 2 dopo la prima
era Renzi, anche se Renzi vincerà il congresso. Il buon senso gli suggeriva di
ritirarsi, lasciare. Nessuno è necessario, anzi in qualche caso può essere
nocivo. Quali previsioni possiamo fare?
Scenario 1. Renzi vince il
congresso, ridiventa segretario del PD. Come tale concorre alla leadership del
paese. Non sappiamo quale legge elettorale ci sarà, ma con ogni probabilità un
proporzionale corretto. Ma per governare Renzi (nella ipotesi che sia il primo
partito, non del tutto sicura) dovrà fare alleanze. Con chi? Con una parte del
CD. Probabile. Inciucino e niente di nuovo. Tutto come prima. Dejà vu.
Scenario 2. Orlando riesce a
catalizzare le forze contrarie a Renzi nel PD e a imporsi come segretario.
Comincia un’era nuova, ma il PD ne esce indebolito. Quanti voti potrà avere un
partito così rinnovato? Troppe delusioni, forti defezioni, gli esuli non
rientrano, il Centro sinistra è a brandelli. Alla competizione elettorale con un centro sinistra a brandelli e una centro destra inesistente (a proposito ce lo vedete un Berlusconi al potere; altro che dejà vu!) il M5S stravince. Sapranno governare e con chi si alleeranno? Con Salvini? Con la
sinistra? Nubi fosche sull’Italia e sull’Europa.
Un terzo scenario sarebbe
possibile. Che le forze politiche si alleino, portate dal buon senso a fare una
legge elettorale, tale da garantire
rappresentanza e governabilità a lungo. Che
prevalga una volta su tutte il senso del bene del Paese. Chi vince governi e
porti a soluzione problemi ormai incancreniti. Non è successo finora, non lo si
farà sull’onda dei personalismi di partito.
Per salvare l’Italia occorre solo
buon senso. Ma non se ne vede in giro: merce rara. Il cupio dissolvi domina ovunque,
coscientemente o no.
L’uomo forte trama nell’ombra?
Tutto può essere, anche la fine della democrazia.
Amoproust, 11 marzo 2017.
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