sabato 22 settembre 2012



CI RISIAMO

Tira aria di elezioni, si sente un profumino di seggi, le rotative per la stampa delle schede si mettono in moto ed ecco puntuale arriva il monito clericale: che le forze cattoliche si impegnino nella difesa del matrimonio fondato sulla famiglia (rigorosamente un uomo e una donna), nella condanna dell’aborto e dell’eutanasia, nella condanna dell’omosessualità e del suo riconoscimento. Il Papa in persona lo ha fatto di fronte a un’assemblea devota e ossequiente. Assemblea che vedeva la presenza di Casini, portabandiera del cattolicesimo in politica in Italia, non importa se divorziato.

La solita cosa. La solita solfa. Ci siamo abituati. Non fa quasi più notizia, ma irrita lo stesso. Succede sempre ad ogni sospiro elettorale, ad ogni annuncio di legislazione laica. Lo Stato italiano è commissariato non dall’Europa ma dal Vaticano. Intendiamoci: il Papa è liberissimo di dettare ai “suoi” fedeli, che si riconoscono nel suo mandato apostolico, insegnamenti morali, ma non lo può fare a uno Stato, laico, libero e indipendente. Un cattolico può non divorziare, non abortire, non comportarsi da gay (anche se lo è, da qui l’ipocrisia che crea infelicità), è liberissimo di farlo. Ma non può, attraverso una legislazione ispirata alla dottrina, costringere gli altri che non seguono questo mandato. Perché lo Stato è e deve essere per natura sua laico, immune da inquinamenti dottrinali di qualsiasi religione, altrimenti perde la sua “equità” di fronte ai cittadini che lo compongono.

È una vecchia storia. L’infiltrazione nella politica del dettame religioso. Negli stati arabi sta avvenendo e l’Occidente lo condanna (chissà perché da loro è una deviazione e da noi…bah!). In Italia poi siamo a livello del barbarico.

Così, per contrapposizione, altre forze a sinistra predicano che la priorità sono le nozze gay e su questo bloccano il dibattito politico. Nubi gravi si addensano su questa Italia (che si dice risanata da Monti - ma lo è?) perché le forze politiche non sanno trovare un accordo, tirano da tutte le parti, non sanno nemmeno dar vita a una legge elettorale decente. Un futuro incerto e forse apocalittico - che ormai solo così può essere definito.

Intanto le bande degli eletti imperversano. Rubano  a man bassa, in Lazio, in Lombardia, in Campania, in Calabria. Sembrano eletti per arricchire se stessi, per fare la bella vita, per godersi ville, yacht e cene trimalcionesche. E lo fanno, lo hanno fatto con una disinvoltura pazzesca. Certi dell'impunità e della copertura. Eletti non per servire i cittadini, ma per la propria personale goduria. Rubano mentre la gente fa la fame, le pensioni vengono tagliate e rinviate, i lavoratori licenziati, la nazione stretta in una morsa fiscale micidiale. E alla gente si chiedono sacrifici. Loro rubano.

Da uno, poi, che si dice dedicato a Dio, membro illustre di cl, Memores Domini, arrogante sprezzante guida della Regione più ricca d’Italia, eletto contro ogni regola per un quarto mandato, che rubi a man bassa uno non se lo aspetta. Lo pensa chino sulle carte a studiare soluzioni politiche eque, lo pensa inginocchiato a pregare, lo immagina nel suo lettino  da consacrato a Dio, solo e casto. Invece eccolo lì a bordo di yacht lussuosi, in compagnia di belle donne, in ville miliardarie, ai Caraibi, in Patagonia, in Costa Smeralda, che a sbafo, gode di vacanze elitarie al cubo. Ed eccolo che spartisce la torta di ritorno  per cui ha beneficato i suoi ospedali protetti. Sarà pure casto (ma a questo punto qualche dubbietto viene), sarà pure ossequiente al Papa, ma sembra proprio essere anche ladro. E fa quella faccia da sprezzante superiorità extraumana. E' un alieno, signori, un alieno!

Formigoni! Ehi Formigoni, Celeste o chi cavolo sei! Esiste il sesto, ma anche il settimo e, forse, per i cittadini (che sostanzialmente se ne fregano di che uso fai del tuo pisello) questo è più importante. Credere in Dio è una buona cosa ma prenderlo in giro è cosa pessima e forse sarebbe meglio non tirarlo in ballo.

Questo qui però non si arrabbia mai. Era meglio Giove che scagliava fulmini a tutto spiano contro chi non lo rispettava. Anche il buonismo nel divino ci frega. Perché abbiamo cambiato parrocchia?

Amoproust, 23 settembre 2012

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