CI RISIAMO
Tira aria di elezioni, si sente
un profumino di seggi, le rotative per la stampa delle schede si mettono in
moto ed ecco puntuale arriva il monito clericale: che le forze cattoliche si
impegnino nella difesa del matrimonio fondato sulla famiglia (rigorosamente un
uomo e una donna), nella condanna dell’aborto e dell’eutanasia, nella condanna
dell’omosessualità e del suo riconoscimento. Il Papa in persona lo ha fatto di
fronte a un’assemblea devota e ossequiente. Assemblea che vedeva la presenza di
Casini, portabandiera del cattolicesimo in politica in Italia, non importa se
divorziato.
La solita cosa. La solita solfa. Ci siamo
abituati. Non fa quasi più notizia, ma irrita lo stesso. Succede sempre ad ogni sospiro elettorale, ad ogni annuncio di
legislazione laica. Lo Stato italiano è commissariato non dall’Europa ma dal
Vaticano. Intendiamoci: il Papa è liberissimo di dettare ai “suoi” fedeli, che
si riconoscono nel suo mandato apostolico, insegnamenti morali, ma non lo può
fare a uno Stato, laico, libero e indipendente. Un cattolico può non
divorziare, non abortire, non comportarsi da gay (anche se lo è, da qui l’ipocrisia
che crea infelicità), è liberissimo di farlo. Ma non può, attraverso una legislazione
ispirata alla dottrina, costringere gli altri che non seguono questo mandato.
Perché lo Stato è e deve essere per natura sua laico, immune da inquinamenti
dottrinali di qualsiasi religione, altrimenti perde la sua “equità” di fronte
ai cittadini che lo compongono.
È una vecchia storia. L’infiltrazione
nella politica del dettame religioso. Negli stati arabi sta avvenendo e l’Occidente
lo condanna (chissà perché da loro è una deviazione e da noi…bah!). In Italia
poi siamo a livello del barbarico.
Così, per contrapposizione, altre
forze a sinistra predicano che la priorità sono le nozze gay e su questo bloccano
il dibattito politico. Nubi gravi si addensano su questa Italia (che si dice
risanata da Monti - ma lo è?) perché le forze politiche non sanno trovare un accordo,
tirano da tutte le parti, non sanno nemmeno dar vita a una legge elettorale
decente. Un futuro incerto e forse apocalittico - che ormai solo così può essere definito.
Intanto le bande degli eletti
imperversano. Rubano a man bassa, in Lazio,
in Lombardia, in Campania, in Calabria. Sembrano eletti per arricchire se
stessi, per fare la bella vita, per godersi ville, yacht e cene
trimalcionesche. E lo fanno, lo hanno fatto con una disinvoltura pazzesca. Certi dell'impunità e della copertura. Eletti non per servire i cittadini, ma per la propria personale goduria. Rubano mentre la gente fa la
fame, le pensioni vengono tagliate e rinviate, i lavoratori licenziati, la
nazione stretta in una morsa fiscale micidiale. E alla gente si chiedono sacrifici. Loro rubano.
Da uno, poi, che si dice dedicato
a Dio, membro illustre di cl, Memores Domini, arrogante sprezzante guida della
Regione più ricca d’Italia, eletto contro ogni regola per un quarto mandato,
che rubi a man bassa uno non se lo aspetta. Lo pensa chino sulle carte a
studiare soluzioni politiche eque, lo pensa inginocchiato a pregare, lo immagina
nel suo lettino da consacrato a Dio,
solo e casto. Invece eccolo lì a bordo di yacht lussuosi, in compagnia di belle
donne, in ville miliardarie, ai Caraibi, in Patagonia, in Costa Smeralda, che a sbafo, gode di vacanze elitarie al cubo. Ed
eccolo che spartisce la torta di ritorno per cui ha beneficato i suoi ospedali protetti.
Sarà pure casto (ma a questo punto qualche dubbietto viene), sarà pure ossequiente
al Papa, ma sembra proprio essere anche ladro. E fa quella faccia da sprezzante superiorità extraumana. E' un alieno, signori, un alieno!
Formigoni! Ehi Formigoni, Celeste
o chi cavolo sei! Esiste il sesto, ma anche il settimo e, forse, per i
cittadini (che sostanzialmente se ne fregano di che uso fai del tuo pisello)
questo è più importante. Credere in Dio è una buona cosa ma prenderlo in giro è
cosa pessima e forse sarebbe meglio non tirarlo in ballo.
Questo qui però non si arrabbia
mai. Era meglio Giove che scagliava fulmini a tutto spiano contro chi non lo
rispettava. Anche il buonismo nel divino ci frega. Perché abbiamo cambiato parrocchia?
Amoproust, 23 settembre 2012
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