venerdì 31 agosto 2012



Due passi con la ragione

Cerchiamo di fare semplici passetti logici. Uno alla volta.

1. Il Governo Monti, pur con tutti i suoi difetti e  lacune, ha certamente evitato al Paese una brutta avventura finanziaria ed economica. Ha forse anche salvato l’euro e l’Europa. Non ha risolto tutti i problemi ma ci ha levato di torno il Cavaliere e la sua improvvida squadra di incapaci.

2. Ora - a primavera, non prima - occorre tornare alla normalità “politica”. Regolari elezioni di fine legislatura e un Governo basato sulla volontà del popolo sovrano, non d’emergenza.

3. Quasi quasi dispiace, c’è paura nei cittadini italiani consapevoli ma anche attorno, in Europa. Tornerà l’Italia ai suoi vizi storici, invaliderà le riforme montiane, metterà in crisi ancora l’euro e farà fibrillare i mercati? Il timore è pienamente giustificato.

4.   Perché se i conti sono risanati la politica non lo è. Rissosa, divisa, percorsa da fremiti populisti, avida e cieca. I partiti mostrano un panorama squallido. A destra il PDL (o la) è in disfacimento, il ritorno del Cavaliere genera incubi; la Lega rincorre, per conto suo, vecchie ubbie; Di Pietro sembra impazzito, Grillo non ne parliamo e ottiene i consensi di cittadini esacerbati a destra e a sinistra; la sinistra riformista e storica stenta ad andare d’accordo,  il Centro sembra svuotato di energie… L’esito elettorale è incerto, senza alleanze solide impossibile prevedere un esito che dia adito a un Governo stabile (come deve essere). Allucinante.

5. E poi non c’è ancora una legge elettorale “nuova”. I partiti non riescono  a trovare un accordo. Un problema esiziale riguarda il premio di maggioranza. La destra si oppone perché sa che, con questo premio, la coalizione sinistra-centro sarebbe vincente. E, senza questo premio nessuna parte avrebbe i voti per governare senza alleanze con altri. La destra aspira a una grosse koalition che la vedrebbe ancora in gioco. Ma sarebbe di nuovo emergenza.

6. Cosa si può auspicare? Non c’è via di scampo. La sinistra da sola non ce la può fare. E susciterebbe dubbi in tutta Europa perché è una sinistra molto diversa da quella francese che ha vinto. Non esiste, in Italia, un vero bipolarismo. L’unica soluzione possibile, evitando una grosse koalition, è l’alleanza, previe elezioni, centro – sinistra con un leader che riscuota la fiducia dei mercati e prometta, sia garante della continuità con la politica Monti (cioè senza tradimenti di fondo, il che non esclude correttivi anche sostanziali).

7. Ciò che ha detto anche uno che se ne intende: Cacciari. Perché? Perché solo un governo che riscuota la fiducia del ceto medio e della borghesia del Nord può scrollarla dall’abbraccio della Lega e della destra per darle fiducia. Altrimenti si ricomincerebbe da capo. Governi brevi, elezioni anticipate, patti della mozzarella e della finocchiona, instabilità, debito pubblico fuori controllo, clientele, corruzione ecc. ecc. Rischio enorme.


8. Perché l’Italia si può salvare solo se la borghesia delle professioni e dell’imprenditoria collabora: riduzione vera dell’evasione fiscale, investimenti nella economia produttiva, occhio al bene di ciò che si chiamava la Patria, la collettività e non solo il proprio particolare. Senza questo rispetto delle regole nisba, non si va avanti. E non c’è coercizione che tenga, occorre la volontarietà e la fiducia. Perché nessun imprenditore  italiano si va avanti per salvare p.e. l’Alcoa, impresa aperta a sviluppi positivi? Perché continuano le delocalizzazioni?  Perché? I denari ci sono, i capitali ci sono, ma sfuggono, nicchiano, non vengono investiti in Italia. Sanare queste fughe dalla responsabilità civile è urgente. Le classi popolari e anche il ceto medio impiegatizio hanno già dato tutto ciò che potevano dare. Sono svenati. E devono respirare.

9. E allora occorre che (esclusi tutti i populismi e gli obiettivi da fanatismo politico che non portano a niente, anzi porterebbero al disastro) si continui nella via virtuosa del risanamento, puntando sulla crescita dell’economia reale. Investimenti, diminuzione delle imposte sul lavoro, riforma radicale della burocrazia e dei suoi vincoli inutili, quindi della PA, rilancio dei consumi utili, spostamento delle imposte dal lavoro e dalle pensioni alle rendite parassitarie. E ciò è possibile solo con Governi che continuino nella scia del risanamento montiano e ne completino l’opera.

10. Sarà possibile? Spero di sì e temo di no.

Amoproust - 31 agosto 2012

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