domenica 11 marzo 2012


Monti e dintorni

E’ da una settimana che Amoproust non si fa sentire con un suo pensierino. Era in attesa dell’evolversi della situazione. Ora la FIOM ha fatto la sua manifestazione per il lavoro e si è collegata con la TAV (vorrei capire il nesso). Questi  movimenti sembrano aspirare  a un ruolo permanente antisistema che va bel al di là degli obiettivi puntuali della protesta.

Nel frattempo se ne leggono di tutti i colori. Sui giornali della sinistra estrema, ma anche in blog e mail che arrivano nella casella di posta. Le critiche a Monti si inferociscono, diventano “bieche”. Circolano curricula di Monti descritto come un criminale reazionario liberista a oltranza, mandato a distruggere lo stato sociale con la complicità dello zar Napolitano primo.

Che ne direste di un uomo pescato e salvato dalle onde del naufragio che si mette a criticare il suo salvatore, dicendogli che nuotava male, che doveva dirigersi a destra e non a sinistra, sul dorso e non sulla pancia e che, tirandolo malamente, gli ha fatto del male, gli ha stracciato la camicia? Sarebbe sbalorditivo ma è quello che sta succedendo. I salvati se la prendono con il salvatore, lo insultano, gli chiedono di farsi da parte. Tre mesi fa eravamo mal ridotti, sul ciglio del burrone, la credibilità dell’Italia era a zero, dal debito pubblico e dallo spread venivano segnali di crollo rovinoso. Che si voleva? Monti ci ha dato una purga tremenda ma ci ha salvato. Poteva far diversamente? forse sì, ma adesso è pleonastico discuterne.
Ora queste forze politiche o dì opinione che minacciano guerra a oltranza a Monti cosa vorrebbero in alternativa? Lo dovrebbero dire, perbacco, invece tacciono, impotenti. Perché c’è dell’indicibile: vorrebbero il governo del popolo in una democrazia diretta assembleare che ci porterebbe dritti dritti all’immobilità e allo sfascio? Non dico che vorrebbero i soviet o i commissari del popolo ma ci siamo vicini. Oppure vorrebbero il ritorno a Berlusconi e al suo populismo? E’ quello che ci ha governato per quindici anni e con quel bel risultato che si vede. Sembra che vogliano tutto tranne che un bel confronto elettorale dopo il quale chi ha vinto governa. E’ la democrazia, bellezze!

Criticare senza un modello alternativo possibile (e questo possibile va risottolineato con forza), senza prevedere un crollo dell’economia reale e l’affamamento di massa, è da irresponsabili. Noi abbiamo precisi bisogni legati a questa economia che, nel contesto internazionale, è l’unica possibile, anche se è piena di difetti correggibili. Pensare a una rivoluzione economica di sistema oggi, nelle condizioni attuali, significa solo isolarsi dal contesto internazionale e correre dritti dritti verso la povertà di massa, la disoccupazione di massa, il regresso e una società rissosa e ingovernabile, dalla quale emergerà il solito demagogo a prendersi tutto il potere possibile. La storia dovrebbe insegnarci qualcosa.

Monti avrà pur dei difetti, è un uomo dalla formazione culturale di destra, ma è un uomo onesto che persegue fini e obiettivi di risanamento e di riequilibrio. Lasciamogli fare il suo compito, poi andremo a elezioni con un  sistema di partiti, speriamo, riformati. Perché dopo il governo tecnico nulla sarà come prima, soprattutto nell’elettorato che difficilmente sopporterà salti all’indietro, cerimonie e procedure della “vecchia” politica. Monti ha insegnato qualcosa: ad ascoltare ma a decidere presto e, se possibile, nel modo giusto.

Toccherà ai sinceri riformisti riprendere in mano il pallino delle giuste progressive riforme, verso uno stato di diritto sempre meglio rispondente alle esigenze di tutti e dei giovani soprattutto. Dobbiamo far dimenticare il disastro del ventennio berlusconiano, la vergogna delle leggi ad personam, la vergogna di un pluriinquisito e palesemente colpevole di corruzione, sulla poltrona di premier. Dobbiamo cancellare la corruzione come sistema abituale di governo, ripulire le "stalle" dalle presenze criminali. Questo è primario e importante. Monti è solo il primo passo. Se poi qualcuno vuole dire che questo è un programma di destra faccia pure: Amoproust se ne infischia.

Amoproust, 11 marzo 2012

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