domenica 4 marzo 2012


Val di Susa

Ancora. E’ un tormentone. Il Governo dice la sua e quelli non demordono.
Cosa deve pensare il cittadino “comune” che non abita lì e viene bersagliato da notizie e informazioni opposte, il tutto e il contrario di tutto?
Si è detto che:
  • L’opera rovina totalmente la val di Susa, la sua abitabilità e la inquina mortalmente con le polveri di amianto provenienti dalla galleria
  • L’opera, portando il traffico su rotaia, libera la valle dallo smog e dall’inquinamento di migliaia di autotreni
  • I valligiani  sono degli eroi che lottano per una causa vitale e sacrosanta
  • La protesta è guidata da infiltrati che non gliene frega nulla della valle, ma sono sobillatori professionali e “mano longa” delle lobby dei camionisti (che perderebbero il loro business)
  • I valligiani non sono stati ascoltati
  • I valligiani sono stati ascoltati a lungo per anni, il tracciato è stato modificato per venire incontro alle loro esigenze
  • Il contributo economico dell’opera è ingente per l’intera collettività nazionale
  • Finito il cantiere l’opera sarà in passivo, non darà alcun ritorno economico. Il vantaggio si limita  a qualche anno di lavoro per operai
  • La tratta di cui si parla è poco frequentata, non serve, il traffico passa altrove
  • E’ una tratta strategica per l’Italia, la Francia e l’Europa, per il transito di passeggeri e merci da ovest a est
  • Con il traforo di 50 e rotti chilometri si risparmiano ore tra Milano e Parigi
  • Il vantaggio temporale rispetto alla linea ordinaria è di un’ora per i passeggeri e 10 minuti per le merci (il rende l’opera inutile)
  • Saranno trasportati migliaia di passeggeri e tonnellate di merci
  • I passeggeri preferiranno l’aereo, i treni saranno vuoti e le merci continueranno a transitare su gomma
  • Ecc. ecc.
Autorità varie, valligiani, ingegneri, esperti economici volete dirci la verità?
Come stanno veramente le cose?
Che il movimento NOTAV ormai sia diventato un movimento antisistema, per cui la val di Susa conta solo come simbolo lo sappiamo, lo si vede. Ma vorremmo capire se l’alibi regge, per cui occorrerebbe ripensarci.
Ha torto o ragione Monti a dire quello che ha detto? Regge il discorso economico? L’opera si giustifica?
Non vorremmo fare un atto di fede, ma un significativo gesto di consenso ragionato.

Amoproust, 4 marzo 2012

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