venerdì 12 maggio 2017

Boschi - De Bortoli

Boschi - De Bortoli

Querelle ormai notissima, non c’è alcun bisogno di riassumerla. Mi limiterò ad alcuni commenti e riflessioni.

De Bortoli: perché ha deciso di inserire in un libro il potenziale scandalo? Non siamo verginelli: ma per vendere il libro e guadagnarci un po’! Se avesse denunciato la cosa in un articolo o in un’intervista non ci avrebbe guadagnato niente, palese palese. Quindi anche l’illustre giornalista ha il suo tornaconto. Non metto in discussione la sua indubbia professionalità, ma furbo lo è, come tutti. Il libro non lo comprerò.

Cosa è successo? E' bello pensare a una sceneggiatura...

“Pronto, Unicredit? Qui è il Ministro delle Riforme. Mi può passare Ghizzoni, l’a.d.?”
“Certo, subito, Ministro.”
“Pronto, ma che piacere, Ministro! A cosa devo la sua telefonata?”
“Niente di che. Come vanno le cose? La salute delle banche è nel mio cuore…”
“Abbastanza bene, Ministro…”
“Senta, Lei sa che in qualche banca ci sono dei problemi che coinvolgono impropriamente anche la mia famiglia…”
“Certo Ministro, conosco la situazione…”
“Senta può informarsi e vedere cosa si può fare?”
“Nessun disturbo. Farò ciò che è possibile…”
“Grazie mille e arrisentirci”.
“Dovere mio, signor Ministro.”

Ecco cosa può essere successo. Una semplice ipotesi. Di per sé niente di che. Telefonate del genere di tipo clientelare ne succedono in Italia mille al giorno: richieste di favori, raccomandazioni, richiami alla memoria, piccoli ricattini (ti ricordi cosa ho fatto per te?). Non c’è da meravigliarsi.

La maggior parte di queste “relazioni improprie” rimangono nascoste o perché nessuno dei protagonisti ha interesse alla divulgazione o perché  la faccenda va in porto e nessuno fiata.

In questo caso De Bortoli ha scoperto gli altarini (le sue fonti? Ma se in Unicredit è stato aperto un dossier su Banca Etruria quanti funzionari o impiegati sono stati coinvolti? Che qualcuno o per ritorsione o per altri motivi parli non è poi così difficile! Non è necessario che entri in scena Ghizzoni!)

Allora, scoppiato il caso, la via è una sola: le dimissioni della graziosa sottosegretaria (la sua carriera ne subirà le conseguenze? Ma tutti paghiamo le conseguenze delle nostre azioni!) e un serio ripensamento sul modo renziano di fare politica.

Modo che già più volte ha suscitato obiezioni: questo circondarsi di amici e di amici degli amici, queste relazioni con poteri occulti, questo fidarsi solo di un “cerchio magico”…

I poteri occulti esistono e sono sempre esistiti. Si chiamano Massoneria e P2 e Gladio e altro che i cittadini non conoscono ma che sarebbe bene fosse sepolto per sempre o che venisse alla luce. Questi poteri hanno portato il paese sulle soglie del golpe, hanno inquinato la democrazia e condizionato i governi.

Tramare nell’ombra per ottenere obiettivi di potere personale o condizionamenti delle leggi è cosa che si è sempre fatta ma non è cosa democratica. 

La democrazia è trasparenza e rigore e onestà.

Esiste ancora, è palese, in Italia una questione morale.


Amoproust, 12 maggio 2017.

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