lunedì 7 dicembre 2015

L'umanità perduta e folle



L’umanità perduta e folle

La conferenza sul clima si è chiusa praticamente con un nulla di fatto. Le  nazioni emergenti e povere rivendicano il diritto di inquinare con i combustibili fossili perché noi l’abbiamo fatto per secoli e adesso loro dovrebbero farne a meno mentre ambiscono a crescere  e non hanno altro. 
Andando avanti così nel 2100 andremo incontro  a uno sconvolgimento epocale, se l’umanità ci sarà ancora. La geografia sarà sconvolta, migliaia di profughi dalle ex zone costiere premeranno verso l’interno. Non è necessario che l’aumento dei mari sia di un metro. Ne basta meno di mezzo per sconvolgere, per esempio, il Blangadesh, la laguna veneta con grandi zone del mar Adriatico e il grande delta del Nilo.

La violenza e l’odio tra i popoli e le diverse etnie sta crescendo in modo esponenziale. Il diverso non è tollerato, anche se portatore di cultura e di civiltà diverse dalla tua. L’islamismo viene considerato dai cristiani una religione a rischio e i musulmani rivivono nei cristiani i crociati di una volta. In America esistono più armi in circolazione che abitanti. Non tanto provocatoriamente una famiglia repubblicana si fa fotografare e postare su Facebook in abito natalizio rosso, ma armata fino ai denti. Ci credono, non stanno provocando. In Francia vince la Le Pen portatrice di un credo fascista, xenofobo e antieuropeo. Il Califfato nero minaccia tutto e tutti, musulmani e cristiani e distrugge e fa affiliati affamati di terrorismo, anche e soprattutto in Europa. Credo che la motivazione fondamentale, per cui si mette  a rischio anche la propria vita non siano tanto le promesse vergini del paradiso di Maometto, ma l’odio verso tutto  e tutti, un cupio dissolvi che raramente si è visto nella storia. Un misto di invidia, rabbia, ritorsione e desiderio di uccidere.   
Siria, Iraq, Afghanistan non esistono più, da anni non conoscono la parola pace e la popolazione se ne sta andando infittendo la schiera dei profughi che tanto mettono in crisi la paciosa e opulenta Europa. Non sono terroristi, sono deboli indifesi cittadini del mondo.  Noi bombardiamo per difenderci dal Califfato, crediamo giustamente,  ma chissà le vittime innocenti senza che si risolva un cazzo. Israele e Palestina continuano a guardarsi in cagnesco e dopo 70 anni non hanno ancora deciso come convivere.   

L’Africa è un enorme pentolone pronto a esplodere con tutte le sue contraddizioni. Sappiamo poco di certe dittature, ma le condanne  a morte e le stragi di persone inermi avvengono ovunque, quasi non fanno più notizia. Non oso pensare cosa stia succedendo in Etiopia e in Somalia, in Corea del Nord e in Malesia. La Cina sembra pacifica, tutta intenta a crescere economicamente  e a dribblare l’Occidente, ma nella sua pancia covano incredibili tensioni, nonostante le continue condanne  a morte per impiccagione (sembra). La democrazia, intesa come sistema equilibrato di diritti e di doveri non esiste quasi più. Ovunque ci si affida  a un uomo solo al comando che si chiami Merkel o, meno autorevolmente, Renzi. La corruzione, anche negli stati democratici, appare come la regola.

Il panorama è desolante. Fa rimpiangere l’ordine coloniale e la presenza di uomini  forti e capaci di mantenere l’ordine. Si rimpiangono quasi i Gheddafi, i Saddam, i Tito: almeno le etnie sotto di loro tacevano, non si massacravano a vicenda. Ma questo è l’errore: pensare che uomini soli al comando possano risolvere la situazione. Di fatto o l’umanità intesa come “popoli” fa uno scatto di maturità collettiva o è la fine.

Ma come? Il progresso  e l’evoluzione positiva si chiama istruzione, cultura, assunzione di responsabilità, maturazione. Molti nel mondo, volontari e non, operano perché questo avvenga. È il lato positivo che fa da controaltare al lato negativo, quello rappresentato dalla famiglia repubblicana armata fino ai denti per celebrare il Natale. Come se ci fosse logica e appartenenza in una follia del genere.

Quali forze vinceranno? La lotta eros/thanatos è in pieno sviluppo. Io faccio il tifo per eros ma dentro di me una voce poco rassicurante mi dice che thanatos sta vincendo. 

Se succederà l’umanità si autodistruggerà. Forse per il pianeta alla fine non sarà un male. L’uomo rappresenta oggi una specie irresponsabile ed ecologicamente incompatibile: ha antropizzato la terra, ha ristretto aree per i suoi legittimi abitanti, ha fatto estiguere specie animali, ha deforestato immense zone. Perché la natura, grande regolatrice degli equilibri per gli esseri viventi, e, quando vuole, grande vendicatrice, lo dovrebbe tollerare?

Amoproust, 7 dicembre 2015.

2 commenti:

  1. Oggi ho visto il film sulle origini di Moby DicK e penso che la vicenda raccontata da Melville possa essere letta come una grande metafora della natura che si ribella contro l'arroganza degli umani...che dal confronto sono usciti perdenti.

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  2. Andrò a vedere quwsro film interessante.

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