martedì 24 gennaio 2017

Aspettando Godot

In attesa perenne (aspettando Godot… o il deserto dei tartari?)

Oggi siamo in attesa della sentenza della Corte Costituzionale sull’Italicum (sembra il nome di un treno…). Ieri eravamo in attesa dell’esito del referendum. Gli italiani sono in perenne attesa e intanto che si fa?

La naturale scadenza della legislatura è tra un anno. Poco più. A che servirebbe cambiare ancora Governo? Mi diceva un amico che Angela Merkel, imperitura cancelliera germanica, ha conosciuto cinque presidenti del consiglio italiani: Berlusconi, Monti, Letta, Renzi  e adesso Gentiloni. Il nostro motto sembra essere “instabilità”!.

L’Italia è un sacco pieno di emergenze: terremoto, neve dove non la si aspettava, dissesto idrogeologico, corruzione, disoccupazione, malavita congenita. Cambiare semplicemente Governo serve solo a dilazionare i problemi, non a risolverli. Poi abbiamo come Presidente del Consiglio una persona pacata, che sa il fatto suo, che sembra muoversi bene. Dicono che sia un governo Renzi mascherato, ma a vedere le due prospettive molto diverse (Gentiloni intenzionato ad andare avanti, Matteo che preme per il voto) si direbbe di no.

Qualsiasi cosa succeda con l’Italicum, una legge elettorale dovrà essere formulata e approvata. Tempo, ci vuole tempo, perché la gatta frettolosa fa i gattini ciechi. Il PD rischia, andando al voto, di avere come successore Grillo o, peggio ancora, Salvini. Non interessa la fine del PD, interessa il Paese. C’è un’alternativa seria che non sia lo sfascio, l’avventura, l’ulteriore disastro?

Tutti dicono che il Parlamento non ha alcuna intenzione di andare al voto per via della pensione dei deputati (a ottobre scade il termine per averne diritto). Ok. Meglio così – in fin dei conti hanno lavorato cinque anni – piuttosto che un falso rinnovamento, una nuova illusione.

Di persone capaci ne abbiamo. Nell’attuale squadra di Governo ci sono. Insieme a persone che bisognerebbe mandare a casa. Magari un rimpastino che dia brillantezza al tutto.

Aspettando Godot…


Amoproust, 24 gennaio 2017.

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