mercoledì 8 giugno 2011

Aspettando i referendum


Domenica si vota e forse sarà l’ultimo atto della disfatta. Berlusconiana , s’intende. Lo speriamo in molti, almeno tutti quelli che, alle ultime amministrative, hanno girato pagina. Ma per non lasciare l’opera incompiuta bisogna andare a votare, raggiungere il quorum, ottenere 4 sì.
Sento le solite voci: stai politicizzando dei quesiti che con la politica e l’attuale assetto governativo  non c’entrano… Come non c’entrano? Si chiede di dire di no a progetti dissennati coltivati con amorevole cura da questo governo e non da altri. Chi ha proposto di privatizzare l’acqua e chi ha proposto di fare centrali nucleari sul nostro territorio? E soprattutto chi ha voluto sfidare le regole della democrazia, credendosi al di sopra dei comuni cittadini e creando per sé immunità su immunità, nella ricerca spasmodica di sfuggire ai processi? Lui, sempre lui. E dopo anni di questo tormentone inqualificabile, vederlo ancora lì, che resiste, che dice che il governo comunque va avanti, avanti tutta, anche tra le macerie e anche nella paralisi totale, beh, vien voglia no di dargli una spintarella, un aiutino ad andarsene…?
Si pensa sempre che i cittadini debbano essere razionali, asettici, imperturbabili… ma i cittadini hanno un cuore e una pancia, hanno diritto ad avere emozioni, a indignarsi, a scandalizzarsi, a “mandare  a fare in cu..” chi li ha presi in giro per anni. Troppi anni.

E intanto alla RAI si pensa bene di fare ancora qualche servigio al Principe. Zitti zitti, quatti quatti si rende la vita impossibile a Santoro e lo si liquida, consensualmente, ma la storia è sempre la stessa. Si può essere umiliati fino a un certo limite. Alla Rai non interessa sembra la salute economica dei bilanci, si butta via audience e pubblicità, tanto si può aumentare il canone a quei fessi dei cittadini che pagano. Magari anche inserendolo nella bolletta dell’Enel come si sta pensando di fare. Il Principe sghignazza… se ne va Santoro e un’altra fetta di pubblicità migra su Mediaset.. dollaroni sonanti nella cassa del Principe.

E così il Principe può dire ed esternare che se ha perso la colpa è della trasmissione di Santoro. Balle. Ha perso perché il mondo giovanile e della borghesia colta e benpensante gli ha voltato le spalle. La rete oggi vale cento volte più della TV, soprattutto presso i giovani. Santoro c’era anche prima e forse più aggressivo, ma Lui non aveva mai perso. Come mai?

Insomma è la società che non ne può più. I berluschini temono che la vita si faccia dura d’ora in poi. Fischi e monetine. Ma ben vengano, era ora.  Non sono per la pacificazione e il perdono: hanno imperversato e hanno insultato l’intelligenza dei cittadini, hanno mortificato la nostra Costituzione, hanno fatto di tutto tranne che amare questo Paese. Che ora soffrano, non certo la morte o qualsiasi altra pena, ma l’umiliazione della sconfitta, quella sì, sonora e bruciante. Finalmente.

Rendiamola reale questa sconfitta definitiva con il voto ai referendum di domenica e lunedì.  E non date retta al TG minzoliniano che ha sbagliato nell’indicare i giorni. Domenica o lunedì, mi raccomando.

Amoproust, 8 giugno 2011.

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